È una vittoria massiccia e innegabile, e questa volta i perdenti non si sono affrettati a gridare al lupo. Martedì scorso, ottenendo la maggioranza degli Stati e circa quattro milioni di voti in più rispetto al suo avversario democratico, Donald Trump ha ottenuto la più clamorosa rimonta nella storia politica americana. Sotto la sua influenza, il Partito Repubblicano prenderà il controllo del Senato e continuerà senza dubbio a dominare la Camera dei Rappresentanti, anche se alcuni seggi sono ancora in sospeso. È dunque colui che quattro anni fa aveva negato la sua sconfitta, lanciato i suoi sostenitori all'assalto del Campidoglio e promesso vendetta, colui che secondo diverse accuse attuali sembrava piuttosto destinato alla prigione, è bene questo 78enne uomo che, il prossimo gennaio, diventerà il 47esimo presidente degli Stati Uniti e giurerà ancora una volta di tutelare la Costituzione.
Cosa ci dice il voto sulle divisioni nella società americana
Per tutti coloro che amano questo Paese, la sua energia, la sua cultura a rischio di idealizzarlo, coloro che conoscono la sua storia politica, quest'ultima campagna elettorale sarà stata un tentativo, con i suoi molteplici sconvolgimenti, due attentati, il ritiro di un Biden allo stremo delle forze, l'entrata tardiva nella corsa di un vicepresidente che non aveva fatto impressione, il contrasto tra questa donna nera, avvocato, ex pubblico ministero, e il macho miliardario che denuncia coloro che chiama i nemici interni, questa violenza verbale, questa volgarità, la massiccia disinformazione sui social network, l’ansia all’idea di una nuova guerra civile in questa società fratturata e piena di armi – e infine quest’onda rossa che rivela fino a che punto il potere d’acquisto e l’immigrazione hanno spazzato via ogni altra considerazione nella mente degli americani. I mercati finanziari sono in forte rialzo, il mondo degli affari esulta. Solo in Europa si esprimono in pieno giorno costernazione e preoccupazione: bastava osservare i capi di Stato e di governo riuniti fino a ieri al vertice di Budapest. Come spiegare il trionfo di Trump? Cosa rivela sulle reali divisioni della società americana? Il processo democratico ha funzionato senza intoppi. All’inizio di un secondo mandato, chi farà parte della nuova squadra, quali saranno i contropoteri? Cosa dovremmo aspettarci dalla seconda stagione di Donald Trump?
I nostri ospiti:
Anne Deysine pubblicato Giudici contro l'America: la cattura della Corte Suprema da parte della destra radicale (Pressa universitaria di Parigi Nanterre, 16 ottobre 2024);
Lorenzo Nardon è il produttore del podcast Nuovo accordo (disponibile su tutte le piattaforme podcast) Ha pubblicato di recente Geopolitica del potere americano: quale ruolo per gli Stati Uniti nel mondo? (PUF, agosto 2024);
Gérard Araud in particolare pubblicato Israele: la trappola della storia (Tallandier, marzo 2024);
Lauric Henneton pubblicato con Julien Grossot Viaggio rock'n'road: gli Stati Uniti in 1.000 canzoni dall'Alabama al Wyoming (postfazione Georges Lang, Collezione Hors / RTL, 2023). Ha anche firmato la prefazione Taylor Swift: la storia di un fenomeno: biografia di Caroline Sullivan, pubblicato nel settembre 2024 da Hors Collection (traduzione di Laura Vaz).
