il diritto all'aborto è stato garantito in sette dei dieci Stati in cui si è svolto il referendum

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Chris Love, avvocato e attivista a favore del diritto all'aborto, dopo i risultati del referendum sull'aborto in Arizona, a Phoenix, 5 novembre 2024. CAITLIN O'HARA / REUTERS

Oltre all'elezione del presidente e del Congresso, martedì 5 novembre gli americani hanno votato su referendum politici locali su vari argomenti, come il diritto di voto, la legalizzazione della cannabis e persino le tasse locali. In dieci stati gli elettori hanno votato su misure relative al diritto all’aborto.

La stragrande maggioranza di questi referendum mirava a includere il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza (aborto) nella costituzione dello Stato. Dopo l’annullamento nel 2022 della sentenza Roe vs Wade da parte della Corte Suprema, che garantiva il diritto all’aborto a livello federale, molti gruppi di attivisti vicini al campo democratico si sono infatti mobilitati per organizzare questo tipo di consultazioni locali.

Un solo referendum ha avuto oggetto contrario. Gli elettori del Nebraska, in uno schieramento confuso, hanno votato due misure: una che sancisce il diritto all'aborto nella Costituzione, l'altra che mantiene il divieto di aborto a partire dal secondo trimestre di gravidanza.

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Misure approvate anche in quattro stati repubblicani

Al termine del voto, solo in tre stati su dieci gli elettori hanno respinto le misure per una migliore tutela del diritto all'aborto: in Nebraska e South Dakota è stata espressa la maggioranza dei voti; in Florida, la maggioranza del 57% si è rivelata insufficiente, poiché la Costituzione può essere modificata solo con più del 60% dei voti.

Nei tre stati democratici – New York, Colorado, Maryland – gli elettori hanno votato per l’accesso all’aborto. Questo è anche il caso di quattro stati che hanno una tradizione più repubblicana, Nevada, Arizona, Montana e Missouri. Gli elettori hanno così potuto votare sia per il campo repubblicano alle elezioni presidenziali e legislative, sia a favore del referendum locale volto a garantire meglio il diritto all'aborto.

Ad esempio, nel Missouri, Josh Hawley, uno dei più forti oppositori del diritto all’aborto al Congresso, è stato eletto senatore (con il 55,5% dei voti) mentre l’emendamento per revocare il divieto del diritto all’aborto nello Stato è stato convalidato con 51,9 % dei voti.

Donald Trump ha accolto con favore la messa in discussione della sentenza Roe vs. Wade da parte della Corte Suprema nel 2022 ed è stato lieto di avervi contribuito nominando tre giudici conservatori durante il suo primo mandato. Da allora ha evitato l'argomento durante la sua campagna, lasciando la scelta di legiferare agli Stati. I gruppi anti-aborto, da parte loro, hanno indicato, già prima delle elezioni, che avrebbero continuato la loro battaglia contro questi referendum locali dopo le elezioni, utilizzando tutte le vie legali possibili.

Iris Derœux et Manón Romain

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