La Spagna sta cercando di sanare le ferite dei terribili dana (“goccia fredda”, in francese) che ha devastato l’est del Paese il 29 ottobre. Secondo un rapporto datato martedì 5 novembre, le inondazioni hanno causato la morte di almeno 217 persone, soprattutto nella regione di Valencia, ma anche in Castiglia-La Mancia e in Andalusia. Martedì stesso le autorità hanno reso pubblico anche il numero dei dispersi (89).
A mezzogiorno il primo ministro socialista Pedro Sánchez ha illustrato un primo piano di aiuti alle vittime della tragedia. Ammonta a 10,6 miliardi di euro, o “una delle somme più grandi mai destinate ad attenuare le conseguenze di una catastrofe naturale in Spagna”, afferma Il Paese.
“Famiglie, imprese e lavoratori autonomi in 78 comuni” ne trarranno beneficio, grazie a “sussidi diretti, indennità di invalidità, moratorie ed esenzioni fiscali o ipoteche”, sviluppa il giornale vicino al Partito socialista spagnolo. Altri “aiuti specifici”, destinato a “i settori più colpiti, dall’agricoltura all’industria”, sono attesi nelle prossime settimane, conferma Il Paese.
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“La cosa più importante è l’esecuzione