il CNRS, un paradiso delle scienze “soft” che costa, carissimo

il CNRS, un paradiso delle scienze “soft” che costa, carissimo
il CNRS, un paradiso delle scienze “soft” che costa, carissimo
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ANALIZZARE – Lo status garantito a vita e la mutualità nella distribuzione degli incarichi e dei finanziamenti incoraggiano le porte girevoli e promuovono l’attivismo.

Sotto la supervisione del Ministro dell'Istruzione Superiore, il Centro nazionale per la ricerca scientifica incarna da solo tutti i successi e i fallimenti della ricerca pubblica francese. Dalla sua creazione nel 1939 ha accumulato riconoscimenti, in particolare nelle scienze “dure”, come nel 2022 ancora il Premio Nobel per la fisica assegnato ad Alain Aspect. Ma molti dei suoi talenti andarono all'estero, dove trovarono condizioni di lavoro e remunerazioni che il CNRS non era assolutamente in grado di offrire loro.

Ma il tempio della ricerca francese è caro, e anche carissimo. Secondo i dati disponibili sul suo sito, il suo budget annuale ammonta a 3,8 miliardi di euro. Il “giallo” di bilancio indica che dispone di 1,7 miliardi di euro in contanti, il che lo colloca al sesto posto nella lista dei 438 operatori statali più ricchi. Impiega più di 33.000 dipendenti pubblici, tra cui 11.000 ricercatori, pagati secondo un sistema modellato su quello…

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