Intermania: senza aiuti, ma con 2 regali. Seconda stella irripetibile, emblema Correa|Primapagina

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L’Inter vince 1-0 a Roma, resta in scia del Napoli primo in classifica e davanti a Juventus e Milan. Tutte le prime quattro squadre della Serie A candidate allo Scudetto ottengono dei successi di misura, non senza “sofferenza”. La parola d’ordine di questo campionato, molto più equilibrato e incerto rispetto a quello della passata stagione. Quando i nerazzurri hanno conquistato la seconda stella dominando nel gioco e nei risultati, con una cavalcata trionfale irripetibile.

Ciò non vuol dire che l’Inter non possa confermarsi campione d’Italia, ma di certo dovrà sudare e sgomitare molto di più. Perché la concorrenza è più agguerrita e, almeno finora, la squadra nerazzurra risulta meno performante. Basti pensare a tre partite in particolare da confrontare: Inter-Milan (da 5-1 a 1-2), Monza-Inter (da 1-5 a 1-1) e Roma-Inter (da 2-4 a 0-1). La speranza è che alle origini di questa differenza di rendimento ci sia una preparazione atletica diversaper evitare di arrivare in riserva di benzina alla fase a eliminazione diretta in Champions League, visto che la ferita di Madrid contro l’Atletico del Cholo Simeone è ancora aperta.
Simone Inzaghi è il primo a sapere delle nuove difficoltà di questa Serie A, infatti conclude la gara di ieri coprendosi con un inedito 5-4-1 e l’ingresso di Joaquin Correa sulla fascia sinistra. A proposito, in pochi hanno il coraggio di ammetterlo, ma il Tucu è sempre entrato bene in partita nelle tre occasioni in cui Inzaghi lo ha chiamato in causa a Monza, Udine e Roma. Non a caso sempre in trasferta, perché il pubblico di San Siro non vuole più vederlo in campo e l’atmosfera ostile rischierebbe di condizionarlo psicologicamente in negativo.
I nerazzurri espugnano lo Stadio Olimpico senza aiutini arbitrali (vedere per credere la mancata espulsione di Cristante per un fallo non fischiato su Thuram), ma con due regaloni della Roma: gli svarioni di Zalewski prima e di Celik poi servono su un piatto d’argento la palla del gol decisivo a Lautaro Martinez, che raggiunge Nyers a 133 reti come miglior marcatore straniero nella storia dell’Inter. Ora davanti al Toro argentino restano soltanto sei italiani: Benito Lorenzi (143), Luigi Cevenini (156), Sandro Mazzola (160), Roberto Boninsegna (173), Alessandro Altobelli (209) e l’irraggiungibile Giuseppe Meazza (284). La strada è ancora lunga, ma il tempo è della parte di Lautaro, 27 anni e sotto contratto fino a giugno 2029.
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