A Chaban-Delmas i catalani hanno vissuto ancora una volta un pomeriggio da incubo (66-12). Una sconfitta record che non rimette tutto in discussione, ma che potrebbe iniziare a far rabbrividire se non ci sarà una reazione rapida per cancellare il contenuto di questo sabato.
Un vero e proprio naufragio. Con tutto quello che questo comporta: le imprecisioni, la mancanza di idee e di aggressività, il cartellino rosso e, soprattutto, il punteggio. Ma come puoi sfidarlo? Perché alla fine l’USAP è rimasto in partita solo per 20, 25 minuti. Alla fine, abbiamo pensato che potesse ancora eguagliare questo UBB questo sabato pomeriggio.
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Perché non dobbiamo nascondere i nostri volti. Ben presto accade ciò che tutti i tifosi catalani temevano. L’Union Bordeaux-Bègles ha preso la palla e ha giocato, più o meno bene. Fino alla metà del primo tempo, dove il sangue e l’oro finalmente affondano. Punteggio finale? 66-12. Quella che era la migliore difesa di questa Top 14 è diventata, nel corso di un pomeriggio, un setaccio travolto da tutte le squadre. Portando al punteggio più pesante mai concesso dall’USAP nella sua storia nel campionato francese. E’ uno schiaffo in faccia.
Un cartellino rosso che ha liberato spazio
L’USAP non è arrivata a Bordeaux con grandi certezze. Lo staff catalano lo ripete abbastanza. Ma comunque… Ambizioni, desiderio, carattere, tutto doveva confluire per dimostrare che questo USAP è migliore. Questo sabato, a Chaban-Delmas, abbiamo pensato di essere tornati al passato, quando viaggiare era una tortura. Quando ogni attacco non porta a nulla, gli errori della mano minano ogni speranza. E quando ogni fase difensiva termina dietro la propria linea.
Quindi alcuni la vedranno come un’umiliazione. Non hanno tutti i torti, perché 66 punti sono pesanti. E perché l’UBB si prendeva gioco delle debolezze catalane. Le due mete di Matthieu Jalibert, su intercetti quasi prevedibili (34°, 40°), quella di Pete Samu su ripartenza dall’area di meta di Damian Penaud, eliminando Sadek Deghmache e superando So’otala Fa’aso’o e Giorgi Tetrashvili senza batter ciglio. (63°), o il primo di Romain Buros (70°) grazie ad un rigore calciato velocemente di piede da Maxime Lucu, sono stati segnati con troppa facilità. Il cartellino rosso di Apisai Naqalevu (45esimo) per un contrasto alto e un contatto di testa con Nicolas Depoortère non ha aiutato. Ma l’UBB a volte dava l’impressione di giocare le sue combinazioni come in allenamento. La prova rifiutata a Tevita Tatafu (46esimo) su un tocco da cinque metri di distanza ne è la prova.
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Nessuna umiliazione per Franck Azéma
Ma non dobbiamo dimenticare che di fronte c’era l’UBB. Questo UBB con il suo gioco raffinato e fantastico, e pompato dopo la partita ristretta contro il Bayonne della scorsa settimana. I Girondini stanno semplicemente andando troppo veloci. I due tentativi del giovane Enzo Reybier (29° e 49°) in fondo alla linea sono modelli di velocità e di gioco verso l’esterno che si conclude sempre in superiorità numerica. Anche i passaggi dopo il contatto al centro del campo fanno male. I sostituti Connor Sa e Matis Perchaud lo hanno dimostrato al settimo tentativo (53esimo). A questo si aggiunge, nonostante due trasformazioni mancate, un Matthieu Jalibert molto ispirato, che aggiunge il passaggio necessario per effettuare il passaggio tra Jean-Pascal Barraque e Ali Crossdale per la prima meta di Reybier, e in definitiva, l’USAP non è stato invitato.
Chiaramente, i catalani sono affondati. Due piccole mete di Eneriko Buliruarua (56°) e Louis Dupichot (60°) non sono bastate nemmeno per scatenare una rivolta quando sono state corrette le imprecisioni con palla in mano. Alla fine il risultato è quello previsto: l’USAP è ancora lontano dall’élite francese. Il punteggio è più alto che contro il Montpellier lo scorso settembre (7-26), ma questa volta Franck Azéma non vuole parlare di umiliazione. Dobbiamo però imparare rapidamente la lezione prima del Lione, sabato prossimo (16:30). Altrimenti il “buon” inizio di stagione sarà solo un ricordo. La frustrazione verrà evidenziata. E la rabbia probabilmente non è molto camuffata. Perché una prestazione deludente all’Aimé-Giral comincerebbe a fare molto per una squadra che fino ad allora aveva portato avanti così bene il suo nuovo progetto. La Top 14 passa velocemente. Tocca all’USAP riuscire ad accelerare ancora di più.