L’attivista ambientalista Paul Watson detenuto in Groenlandia fino al 23 ottobre

L’attivista ambientalista Paul Watson detenuto in Groenlandia fino al 23 ottobre
L’attivista ambientalista Paul Watson detenuto in Groenlandia fino al 23 ottobre
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Paul Watson rimarrà detenuto in Groenlandia fino al 23 ottobre.

L’attivista ambientalista attende la decisione del governo danese sulla richiesta di estradizione del Giappone in un caso legato alla lotta per le balene.

È stato arrestato il 21 luglio in Groenlandia dopo aver tentato di intercettare una nave baleniera giapponese.

Paul Watson resterà in carcere fino al 23 ottobre. La decisione è stata presa dai tribunali della Groenlandia, dove l’attivista ambientalista era stato arrestato il 21 luglio per aver tentato di intercettare una nave baleniera giapponese. Da allora attende la decisione del governo danese, che ha autorità sulla Groenlandia, sulla richiesta di estradizione del Giappone.

La corte groenlandeseha stabilito oggi che Paul Watson dovrà essere tenuto in custodia fino al 23 ottobre 2024 per garantire la sua presenza nella decisione di estradizione“, ha riferito in un comunicato la polizia locale.

Il fondatore di Sea Shepherd e della fondazione oceanica che porta il suo nome è stato arrestato quest’estate mentre era in viaggio con la sua nave, la John Paul DeJoria, per intercettare una nuova nave officina baleniera giapponese. Da allora il Giappone ha chiesto la sua estradizione, dopo aver ripreso una richiesta emessa nel 2012 tramite un avviso rosso dell’Interpol. Lo accusa di essere corresponsabile dei danni e delle ferite a bordo di una nave baleniera giapponese due anni prima come parte di una campagna guidata da Sea Shepherd.

“Lo hanno lasciato languire in prigione”

Tutto questo si basa su una falsa accusa mossa da un’impresa criminale, l’industria baleniera giapponese.“, ha proclamato Paul Watson entrando in tribunale, mentre il suo avvocato ha ritenuto, dopo la sentenza, che la sua detenzione continuata non fosse “non è una sorpresa”.

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Al di là della questione se l’uomo di 73 anni rimanga in prigione, i suoi avvocati dipendono dalla decisione del Ministero della Giustizia danese di decidere se estradarlo o meno. Il ministero ha indicato che l’esame della richiesta ufficiale di estradizione era “in corso“, senza dare un calendario e che si trattava di un “processo lento“.

Vogliamo che il ministro danese prenda finalmente una decisione. In questo momento lo lasciano marcire in prigione, è francamente problematico“, ha denunciato la presidente di Sea Shepherd Francia Lamya Essemlali, vicina all’attivista ambientalista americana.


Anthony TALLIEU

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