È un tuo diritto –
Il contratto di locazione termina con la morte dell’inquilino?
Ogni settimana, gli avvocati di Asloca Ginevra e della Camera immobiliare di Ginevra rispondono alle vostre domande
Pierre Stastny– Avvocato, Asloca Ginevra
Pubblicato oggi alle 10:59
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Domanda di Jean B. a Meyrin: “A 80 anni convivo da trent’anni con il mio compagno di 82 anni. Siamo partner certificati secondo il diritto cantonale. Lei è l’unica titolare del contratto di locazione abitativa. Nell’ambito di un accordo firmato nel 2016 davanti alla Commissione di Conciliazione, è stato concordato con il locatore che il canone di locazione rimarrà conveniente. Una clausola del contratto prevede che il contratto di locazione scade in caso di morte dell’inquilino e quindi non è trasferibile. Cosa succede se muore, visto che abbiamo testato l’uno a favore dell’altro davanti a un notaio?
Se il contratto non dice nulla al riguardo e gli eredi accettano l’eredità, la morte dell’affittuario non significa la fine del contratto di locazione che continua con gli eredi.
In passato i contratti di locazione si limitavano a dare agli eredi del locatario la possibilità di recedere anticipatamente dal contratto. Prevedevano inoltre la possibilità di aggiudicarsi il contratto di locazione anche ai non eredi conviventi con l’affittuario defunto, purché solvibili.
La carenza di alloggi offre al locatore la possibilità di riaffittare un immobile più costoso in caso di cambio di inquilino, sempre più contratti di locazione prevedono ormai che in caso di morte dell’inquilino il contratto di locazione termina.
Ciò non è privo di problemi in caso di convivenza. Si prega di notare che la partnership di Ginevra non crea un cambiamento dello stato civile. Pertanto, l’accordo siglato nel 2016 non è nullo semplicemente perché non è stato sottoposto al coniuge (d’altronde ciò sarebbe avvenuto se gli interessati fossero stati sposati, vista la tutela dell’abitazione familiare del marito).
Se le clausole che prevedono la risoluzione del contratto in caso di morte del conduttore sono criticabili e potenzialmente nulle a seconda dei casi (in particolare se compaiono nelle condizioni generali o se non si richiama l’attenzione del firmatario questo), in questo caso non è così. La clausola è stata discussa in un accordo di scambio concordato davanti a un istituto di conciliazione.
Il nostro lettore dovrebbe, insieme al suo partner, invitare la direzione a prevedere un nuovo regime in caso di morte ed evidenziare la situazione di vita pluridecennale della coppia. In ogni caso, anche un locatore senza cuore non può esigere la partenza immediata del convivente non inquilino alla morte del suo convivente. Dovrebbe concedergli un tempo ragionevole per trovare una nuova sistemazione.
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