Una ONG chiede che venga fatta luce sulla sorte delle vittime delle sparizioni forzate nei campi di Tindouf

Una ONG chiede che venga fatta luce sulla sorte delle vittime delle sparizioni forzate nei campi di Tindouf
Una ONG chiede che venga fatta luce sulla sorte delle vittime delle sparizioni forzate nei campi di Tindouf
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Durante questo evento significativo, i rappresentanti di questa ONG hanno parlato con esperti delle Nazioni Unite, commissari dell’Unione Africana e varie parti interessate su questi atti spregevoli che strappano le persone ai loro cari, sottolineando in particolare il caso di Khalil Ahmed Braih.

Braih, ex alto dirigente del “Polisario” e stretto consigliere dell’ex presidente del fantasma “Rasd”, responsabile dei diritti umani, è scomparso dalla sua detenzione illegale da parte delle forze di sicurezza in Algeria nel 2009. Da allora la sua famiglia non ha più avuto sue notizie e attende ancora risposte sulla sua sorte.

“Il continuo silenzio e la mancanza di responsabilità riguardo al suo caso sono profondamente preoccupanti”, ha affermato Moulay Lahcen Naji, presidente della rete IACHR Africa.

“Nonostante i numerosi appelli rivolti da vari meccanismi per i diritti umani allo Stato algerino, non è stata fornita alcuna risposta e il destino di Khalil Ahmed rimane sconosciuto”, ha lamentato in una dichiarazione al MAP.

Naji ha esortato con forza la comunità internazionale e gli organismi regionali per i diritti umani ad intervenire per sollevare il velo su questa drammatica vicenda.

“Chiediamo allo Stato algerino di rivelare dove si trova e il destino di Khalil Ahmed Braih. La sua famiglia e i suoi cari meritano di conoscere la verità sulla sua scomparsa”, ha affermato, invitando la comunità internazionale a fare pressione sull’Algeria affinché fornisca informazioni su Braih e sulle organizzazioni per i diritti umani. diritti umani a continuare a difendere i diritti delle persone scomparse e delle loro famiglie.

Infine, ha sottolineato, la rete esige che lo Stato algerino sia tenuto a rispettare le norme e gli obblighi internazionali in materia di diritti umani.

Ci sono dozzine, se non centinaia, di casi come quello del signor Braih. La CIDH Africa Network denuncia 84 dispersi, ma altre associazioni contano più di 140, saharawi rapiti e torturati a morte dai leader del “polisario” in connivenza con i servizi segreti algerini in centri di detenzione segreti in territorio algerino.

Portando la voce delle loro famiglie, la Rete CIDH Africa ha preso parte alle manifestazioni organizzate a margine del Congresso e ad un sit-in, tenutosi venerdì, nel Giardino degli Scomparsi, vicino a Ginevra, insieme a 620 organizzazioni familiari vittime delle sparizioni forzate in tutto il mondo e difensori della loro causa.

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