Kémi Séba si dichiara candidato alle elezioni presidenziali del 2026

Kémi Séba si dichiara candidato alle elezioni presidenziali del 2026
Kémi Séba si dichiara candidato alle elezioni presidenziali del 2026
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AA/Cotonou/Abraham Kwame

L’attivista e leader panafricanista Stellio Gilles Robert Capo-Chichi, meglio conosciuto come Kémi Séba, si dichiara candidato alle elezioni presidenziali dell’aprile 2026 in Benin.

In un video discorso di dieci minuti trasmesso nel pomeriggio del 5 gennaio sui suoi social network, ha espresso un giudizio molto cupo sulla governance del presidente Patrice Talon.

“Il Benin sta attraversando una crisi sociale senza precedenti, una crisi sociale che favorisce i più ricchi mentre quasi tutte le persone vivono in condizioni che vanno oltre ogni comprensione”, afferma Kémi Séba.

Accusa il presidente del Benin di rendere la vita difficile agli operatori economici del Benin, mentre le aziende occidentali ne hanno tutti i vantaggi. “Le aziende francesi controllano in maniera massiccia l’economia del Benin, inutile dire che la maggior parte di loro sono esenti da numerose tasse, un lusso che le aziende del Benin non possono permettersi, che sono sovratassate”, osserva il presidente della ONG Pan-Africanist Emergencies.

Secondo il codice elettorale, i candidati alle elezioni presidenziali devono necessariamente essere presentati da un partito politico. I candidati indipendenti non sono più ammessi e i candidati devono essere sponsorizzati da almeno 28 eletti, deputati o sindaci o anche deputati e sindaci contemporaneamente.

Di fronte a questi obblighi della legge elettorale, Capo-Chichi prevede tre opzioni che potrebbero permettergli di partecipare alle elezioni.

“La prima opzione sarà che il partito di opposizione Les Démocrates dell’ex presidente Boni Yayi ci nomini per le elezioni presidenziali del 2026, perché è l’unico partito politico di opposizione che dispone di un numero di sponsor sufficiente per accedere alle elezioni”, spiega Kémi Séba .

Se la prima opzione non dovesse funzionare, ha intenzione di creare una grande coalizione per chiedere la revisione del codice elettorale che definisce “corrotto” con l’unico obiettivo di “escludere i veri oppositori”.

“L’ultima opzione, alcuni potrebbero dire la più importante, è una triangolazione di forze chiamata Operazione Jericho che sarà basata su base tripartita. Una logica di mobilitazione, di protesta popolare e di assunzione di responsabilità da parte di coloro che hanno il potere nel paese per cambiare la situazione affinché il popolo possa riconquistare il potere”, avverte Kémi Séba che conclude il suo discorso di una decina di minuti con lo slogan “Liberi Benin o morte, vinceremo noi”.

Nel 2026 il Benin organizzerà le elezioni municipali, legislative e presidenziali. La presentazione delle candidature per le elezioni presidenziali avverrà nell’ottobre 2025, sei mesi prima del giorno delle votazioni.

Il presidente Patrice Talon, al suo secondo e ultimo mandato costituzionale, ha dichiarato più volte che non intende modificare la legge fondamentale per ricandidarsi.

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