Jean-Luc Douin si avventura in un covo di spie

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Jean-Luc Douin si avventura in un covo di spie

Ogni settimana, Michel Audétat consiglia un libro che lo ha fatto riflettere, divertito, commosso…

Pubblicato oggi alle 11:26

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Il cast di questo “cinema-romanzo” è un sogno: Mistinguett, Marlene Dietrich, Greta Garbo, Joséphine Baker… Tutti hanno sperimentato le luci della ribalta ma anche l’oscurità dei servizi segreti, il che giustifica il loro posto in questo libro barocco del cinefilo Jean-Paul Luc Douin (nato nel 1947): “La troupe delle ombre”. Tra l’attrice e la spia il confine non è chiaro. Possono essere vicini nell’arte del simulacro, nel gusto di farsi altro e trarne “un piacere trasgressivo”. Installato in questa zona grigia, l’autore attira il lettore che viene rapidamente sopraffatto da tutto ciò che apprende.

Non mancano gli audaci in questa “truppa delle ombre”. A volte sono star come Greta Garbo, che era stata Mata Hari nel cinema (nel 1931) prima di lavorare con i servizi segreti britannici (dal 1939) e contribuire a diverse operazioni nei paesi scandinavi. Attrici a volte dimenticate come Marie Bell, che durante la guerra divenne informatrice dei servizi segreti francesi con sede a Londra. Oppure questa nipote di Čechov, una russa naturalizzata tedesca che si vede nei film di Max Ophüls o di Alfred Hitchcock: anche lei impiegata per Mosca, Olga Čechova avrebbe voluto approfittare dell’ammirazione di Hitler per avvelenarlo, ma Stalin aveva rifiutato l’offerta. offerta.

Il libro è come un collage. Il lavoro accademico si mescola a divagazioni attraverso narrativa, articoli, documenti, omaggi più o meno nascosti a Patrick Modiano o Joseph Losey… Una domanda tormenta l’autrice: cosa può aver spinto queste donne a correre rischi immensi cambiando pelle, nome e a volte anche a letto se la missione lo richiedeva? Patriottismo? Convinzioni forti? Senza dubbio. Ma anche, suggerisce il libro, l’attrazione per i giochi sporchi con gli altri e con se stessi. Jean-Luc Douin cita Robert Musil per rallegrarsi, come lui, che esista “la magica possibilità di scusare i piaceri proibiti assegnando loro una missione più alta”.

“La troupe delle ombre – Sesso, spie e cinema”, Jean-Luc Douin, Actes Sud, 302 p.

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