Finanziamenti istituzionali e solidarietà interpersonale in Senegal

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Martedì 3 dicembre 2024

Tempo di lettura: 4 minuti

· Gli “abusi” percepiti nella determinazione dei prezzi dei servizi finanziari alimentano una sfiducia istituzionale molto maggiore a livello globale.
· Il finanziamento interpersonale resta un’alternativa considerevole agli enti creditizi.
· Ma nel discorso di alcuni attori emerge un’aspirazione ad una maggiore formalizzazione dei finanziamenti.

Una ricerca basata su un’indagine qualitativa condotta tra le piccole imprese senegalesi mostra che l’adozione di diverse pratiche finanziarie può basarsi su un confronto esplicito tra i servizi bancari da un lato e i servizi transazionali mobili dall’altro ([1] Blog dell’articolo « Mobile money: un’alternativa al conto bancario? Risultato di una ricerca effettuata in Senegal. “). Per quanto riguarda più specificamente il ricorso a finanziamenti consistenti, l’opzione bancaria resta descritta nei discorsi incontrati come essenziale, anche se controversa, il che si riflette nelle critiche rivolte ad essa e all’istituto bancario più in generale. Il finanziamento dice “ formula » viene quindi spesso paragonato a quello qualificato “ D‘informale », ossia il finanziamento interpersonale all’interno di una rete di parenti o conoscenti, che ha la particolarità di essere generalmente non commerciale.

Lavori per la banca!

Prezzi e flessibilità

Dobbiamo però stare attenti a non concludere che il libero accesso sia la ragione principale per aderire al finanziamento interpersonale. Infatti, sebbene la critica ai servizi finanziari sia spesso rivolta alle pratiche di prezzo, ciò non riflette solo la volontà economica e strategica degli attori di pagare o meno il prezzo del servizio, ma anche un posizionamento morale. Perché i prezzi percepiti come abusivi alimentano una sfiducia istituzionale molto più globale, mirata a “ larricchimento » dei potenti a scapito del resto della popolazione. A questo proposito, un intervistato afferma di preferire utilizzare la liquidità disponibile per prestiti o donazioni concesse ai membri della sua comunità, piuttosto che depositarli sul proprio conto bancario, competendo così con il ruolo di finanziatore delle banche e di altri organismi di credito.

Inoltre, gli interessi pagati all’organismo creditizio, siano essi in questo caso istituti di microfinanza o banche convenzionali, sono più interpretati come un importo pagato indebitamente all’organismo prestatore interessato (“ Lavori per la banca! “) come prezzo del tempo che separa il prestito dal rimborso.

Questi significati sociali attribuiti ai servizi bancari riflettono in realtà un certo stato di relazioni di solidarietà nella società senegalese. Che si tratti della famiglia o delle diverse comunità a cui appartengono gli attori, queste restano una fonte considerevole di alternative non di mercato al finanziamento da parte degli enti creditizi. Oltre ad essere il più delle volte gratuiti o quasi gratuiti, questi metodi di finanziamento offrono una maggiore flessibilità nelle scadenze di rimborso e, soprattutto, tengono conto della situazione personale di ciascuno e ” imprévus » che possono verificarsi nel corso dell’attività (crisi, malattia, ecc.). La relativa mancata presa in considerazione di queste considerazioni da parte dei diversi istituti di credito le rimanda quindi a cifre” spietato ».

Finanziamento interpersonale: tra valorizzazione e critica

Tuttavia, se il finanziamento interpersonale è una modalità apprezzata legata a questa flessibilità offerta dalla rete di mutuo soccorso, non è meno criticata. Alcune spese imprEviste » costituiscono il rovescio delle relazioni di solidarietà. L’obbligo di fornire assistenza in cambio ai membri del gruppo crea una fonte di spesa difficilmente prevedibile e complica la gestione e l’anticipazione all’interno dell’azienda.

Inoltre, anche se queste pratiche di solidarietà sono ancora ampiamente diffuse, l’indagine rivela nel discorso di alcuni attori un’aspirazione ad una maggiore formalizzazione dei finanziamenti. Ciò si spiega in particolare con il declino delle garanzie interpersonali legato all’allungamento delle catene di interdipendenza in cui sono intrappolati gli attori, e che porta ad una crescente anonimizzazione delle relazioni economiche.

L’impegno in modalità di finanziamento interpersonale non sempre porta al rafforzamento dei legami comunitari, anzi, essi vengono messi alla prova; L’impegno alla reputazione e all’onore che le condizioni interpersonali del prestito implicano può gradualmente essere vissuto come un vincolo o una fonte di abuso da parte del mutuatario. È probabile che gli attori cerchino di sfuggire a questa situazione per favorire sistemi più giuridicamente attrezzati e meno soggetti alla contingenza della conoscenza interpersonale.

Conclusione

Nel discorso dei piccoli “imprenditori” senegalesi, il finanziamento bancario resta l’opzione essenziale, ma controversa, per i grandi importi. Ma in un contesto in cui il finanziamento interpersonale resta l’alternativa più comune, le critiche mosse nei suoi confronti potrebbero tuttavia indicare l’emergere di una domanda di formalizzazione del credito, mirando in particolare ad assoggettarlo a convenzioni giuridiche e a regolamentarlo meglio in un contesto di indebolimento dei finanziamenti interpersonali. garanzie. Da questo punto di vista, la sfida per i nuovi attori creditizi, in Senegal e più in generale in Africa, sarebbe quella di offrire servizi finanziari che, pur estendendo alcune delle logiche del finanziamento interpersonale, rispondano alla domanda di formalizzazione che da esso emana. .

Presentazione dell’indagine sul campo:

L’indagine si basa su 45 interviste realizzate tra Dakar, Saint-Louis e le loro regioni nel 2021-2022, con piccoli imprenditori e persone che lavorano per conto proprio. Tra gli intervistati annoveriamo artigiani, commercianti, sedicenti “ imprenditori », fornitori di servizi, in diversi settori di attività (tessile, alimentare, elettrodomestici, ristorazione, consegne, agenzie di viaggio, ecc.).

Tutti i 45 intervistati sono composti da 16 donne e 29 uomini, di età compresa tra 19 e 71 anni.

Nessuno degli intervistati rispetta i principi contabili in vigore nella regione, che riconducono le proprie attività al settore informale secondo il criterio dell’ANSD (Agenzia Nazionale di Statistica e Demografia), nonostante abbiano per la maggior parte effettuato procedure di formalizzazione amministrativa (identificazione nazionale e iscrizione nel registro delle imprese).

Il lavoro sul campo è stato realizzato grazie al supporto e al lavoro di traduzione di Mamadou Mountaga Toure e Fatoumata Ba, che ringraziamo.

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