La capsula “Sarco” ha fatto notizia.
Foto: KEYSTONE/AP/AHMAD SEIR
Lunedì un sospettato è stato messo in custodia cautelare in relazione all’utilizzo della capsula di aiuto suicida “Sarco” lo scorso settembre nella foresta di Sciaffusa. È il co-presidente dell’organizzazione “The Last Resort”.
Quest’ultimo aveva messo a disposizione la capsula ‘Sarco’ (per sarcofago) in cui è stato ritrovato il corpo di una donna americana di 64 anni che aveva deciso di togliersi la vita. Oggi l’accusa di omicidio colposo che ha giustificato la detenzione del copresidente dell’organizzazione non è più una priorità, ha annunciato il pubblico ministero di Sciaffusa, anche se tale sospetto non può essere escluso.
Il procedimento penale avviato contro diverse persone per istigazione e aiuto al suicidio resta tuttavia pienamente attuale, sulla base di forti sospetti, precisa la Procura della Repubblica.
La vicenda ha fatto notizia in Svizzera e oltre due mesi fa.
/ATS
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