Giovedì sera, il leader ribelle ha ritenuto che “coloro che hanno creato i problemi non sono nella posizione migliore per risolverli”.
Jean-Luc Mélenchon partecipa alla piccola musica ambient. Mentre il governo rischia di essere rovesciato dall’opposizione sui testi di bilancio, quando tornerà in Assemblea a dicembre, cosa dovrebbe fare Emmanuel Macron nel caso in cui il primo ministro Michel Barnier cadesse? Da diverse ore, però, alcuni esponenti della classe politica affermano di aver trovato la soluzione qualora la situazione dovesse paralizzarsi: le dimissioni del presidente della Repubblica.
Dopo il deputato Liot Charles de Courson e il sindaco LR di Meaux Jean-François Copé questo mercoledì, è il turno di Jean-Luc Mélenchon di invitare il capo dello Stato a ritirarsi se non trae le stesse conclusioni di un possibile censura. “Il nuovo fronte popolare (PFN) ha già presentato una candidatura a primo ministro (Lucie Castets, ndr). Se ciò non funziona, il presidente deve semplicemente andarsene perché questa è la soluzione. Il resto sono chiacchiere d’affari”.ha strillato giovedì il leader ribelle. E per aggiungere: “Parliamo, ci agitiamo, non decidiamo nulla. Non risolviamo nulla e lasciamo che le cose continuino a marcire mentre il Paese sprofonda in una crisi per la quale non abbiamo nulla da fare.”
Ambizioni mostrate
Denunciando il peso del debito, i piani sociali, la lentezza dei negoziati del trattato Mercosur, Jean-Luc Mélenchon ha giudicato “che le persone che hanno creato il problema non sono nella posizione migliore per risolverlo e le persone che hanno sempre combattuto le cause del problema sono invece nella posizione migliore per fare ciò che verrà dopo”. Un futuro a breve termine in cui l'ex deputato del Marsiglia spera di ricoprire un ruolo di primo piano.
In caso di dimissioni di Emmanuel Macron, contro il quale i ribelli avevano già avviato una procedura di impeachment, senza successo, si terrebbero le elezioni presidenziali anticipate. Coincidenza o meno nel calendario, Jean-Luc Mélenchon aveva già mostrato le sue ambizioni elisi due settimane fa: “Se si trattasse di un’elezione che si svolgesse immediatamente, senza dubbio potrei essere incoraggiato ad andare. Se sarà nel 2027, avremo abbastanza successione”. Abbastanza per suggerire che la sua analisi di questo giovedì sera non sia priva di secondi fini.