ZAD tu Mormont –
L’attivista appollaiato su un albero è stato licenziato
Condannata dal tribunale cantonale di Vaud, l’attivista ha presentato ricorso al Tribunale federale, ritenendo che fosse stata violata la sua libertà di espressione.
Pubblicato oggi alle 16:14
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L’attivista rimasto appollaiato su un albero per più di tre giorni durante l’evacuazione della ZAD du Mormont (VD) nella primavera del 2021 è stato licenziato dal Tribunale federale. La sua condanna per avergli impedito di compiere un atto ufficiale non viola la libertà di espressione.
In compagnia di un altro attivista, il ricorrente si è arrampicato su un albero alla fine di marzo 2021, quando l’evacuazione della zona da difendere (ZAD) era imminente. Il suo compagno era caduto accidentalmente e la squadra di supporto a terra che avrebbe dovuto rifornirla era stata mandata via. Alla fine, la giovane donna, videografa di professione, è scesa da sola dopo aver trascorso più di tre giorni in volo.
Successivamente si è rifiutata di rivelare la sua identità e di collaborare con la polizia e i tribunali. Identificata, è stata condannata nel luglio 2023 a 15 giorni di multa di 20 franchi con sospensione condizionale dal Tribunale cantonale di Vaud.
proprietà privata
In una sentenza pubblicata giovedì, la Corte federale ha respinto il ricorso dell’attivista. Nel merito, quest’ultima ha ritenuto che la sua condanna per averle impedito di compiere un atto ufficiale violasse la sua libertà di espressione garantita dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).
La prima Corte di diritto penale ricorda che l’azione condotta a Mormont Hill tra l’ottobre 2020 e l’aprile 2021 aveva lo scopo di fermare l’escavazione di pietra calcarea da parte del produttore di cemento Holcim. A tal fine gli attivisti non si sono accontentati dei mezzi legali ma hanno occupato illegalmente diversi terreni di proprietà della società cementiera. Avevano costruito rifugi ma anche barricate destinate a impedire l’evacuazione.
Se l’azione alla quale ha partecipato il ricorrente perseguiva uno scopo politico e si svolgeva pacificamente, essa si è svolta su proprietà privata, sottolineano i giudici federali. In queste condizioni, l’interessato non può invocare la giurisprudenza di Strasburgo o Mon Repos relativa all’articolo 10 CEDU. Queste giurisdizioni limitano l’esercizio della libertà di espressione e di riunione al dominio pubblico. (sentenza 6B_1276/2023 del 13 novembre 2024)
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