Caos a Montreal | Pieno di qualsiasi cosa

-

Sembra che Montreal sia in fiamme e sangue. Martedì, il primo ministro François Legault si è offerto di inviare al sindaco Valérie Plante la Sûreté du Québec come rinforzo. Davvero, questo è un momento serio. Montreal sta bruciando, afferma il leader conservatore Pierre Poilievre, che denuncia “una presa violenta delle nostre strade da parte di Hamas”.


Pubblicato alle 7:00

A Montreal basta guardare fuori per rendersi conto che questa è una sciocchezza.

All’origine di queste dichiarazioni allarmistiche, una manifestazione degenerata venerdì nel centro di Montreal. In serata, una trentina di delinquenti hanno lanciato fumogeni, rotto vetrine e dato fuoco a un’auto vicino al Palazzo dei Congressi, dove si stava svolgendo un’assemblea della NATO. Violenza imbarazzante e del tutto riprovevole, sia chiaro.

Ma ammettiamo che non sia stata nemmeno la rivolta del secolo.

Il servizio di polizia della città di Montreal (SPVM) afferma di avere a che fare con un gruppo di delinquenti professionisti, che si infiltrano in ogni tipo di evento per causare problemi. Il capo della polizia, Fady Dagher, ha parlato di un gruppo di estrema sinistra noto alla polizia da 20 anni.

type="image/webp"> type="image/jpeg">>>

FOTO JOSIE DESMARAIS, ARCHIVIO LA PRESSE

Il capo della polizia di Montreal, Fady Dagher

Fady Dagher si è rifiutato di identificare questo gruppo, ma, in un comunicato stampa pubblicato online, il Black Bloc ha rivendicato con orgoglio la responsabilità della rottura.

“Non c’è più tempo per restare calmi e chiedere gentilmente. La resistenza è legittima, lo Stato e la polizia non possono più avere il monopolio della violenza”, si legge in questo testo, un vero e proprio poltiglia di estrema sinistra che denuncia il “cosiddetto Canada”, la NATO “imperialista” e gli Stati “guidati da grande capitale”.

Questo manipolo di vandali avrebbe potuto unirsi a qualunque manifestazione; il loro obiettivo era distruggere tutto, indipendentemente dalla causa, sosteneva Valérie Plante.

“Avrebbe potuto essere una manifestazione sugli alloggi, sull’economia, sul sostegno alla Palestina… loro sarebbero stati lì. » Secondo il sindaco queste persone «faranno saltare in aria le finestre senza motivo, per provocazione o per distogliere l’attenzione».

Credo piuttosto che i membri incappucciati del Black Bloc abbiano una “ragione” per rompere tutto, anche se questa ragione è completamente distorta. Lo confermano anche nel loro comunicato stampa: “Il “problema” che stiamo combattendo qui non è specificamente l’arrivo dell’assemblea della NATO”, scrivono. È piuttosto “il sistema dominante […]quello che causa tutti questi orrori: il capitalismo”.

Significa qualcosa per te? Normalmente, il Black Bloc teneva lo stesso discorso sconnesso durante gli scioperi studenteschi del 2012, in un momento in cui le grida di allarme dei politici per il caos a Montreal sarebbero suonate meno false di oggi.

Come una sanguisuga, il gruppo si è attaccato anche al movimento Occupy, alle proteste del G8, alla Primavera Araba, alla crisi dei gilet gialli a Parigi e ad altri movimenti sociali in tutto il mondo.

Per anni, il Black Bloc è stato ovunque e da nessuna parte, senza appartenenza formale o gerarchia, attaccando i simboli del grande e cattivo capitalismo.

Questa volta si è unito ad alcune centinaia di manifestanti che accusavano la NATO di essere “complici nel genocidio palestinese”, sebbene la NATO non avesse nulla a che fare con ciò che stava accadendo in Medio Oriente. C’erano moltissimi “pacifisti”, come il leader del Partito Verde del Quebec, Alex Tyrrell, che ha perso tutta la sua credibilità residua affermando in una conferenza stampa che la NATO aveva provocato la guerra in Ucraina.

Immondizia totale, ancora una volta. Fortunatamente per Tyrrell, in un paese democratico come il Canada, tutti hanno il diritto di manifestare, anche gli utili idioti di Vladimir Putin.

In questa storia i manifestanti, pacifici o meno, non sono gli unici a dire qualcosa.

Ho letto su un quotidiano di Montreal che venerdì abbiamo assistito a “violenze culturalmente estranee alla società del Quebec”. Si tratta di trarre conclusioni affrettate, dato che ancora non sappiamo se i tre giovani arrestati siano delinquenti “naturali” oppure no.

Secondo il capo della SPVM, in ogni caso, i responsabili delle violenze non hanno nulla a che fare con i manifestanti filo-palestinesi. Inoltre, il Black Bloc non ha aspettato la guerra a Gaza per lanciare mattoni nelle finestre dei negozi del centro in nome della lotta, compagno.

Niente, infine, questa dichiarazione di François Legault, che in una conferenza stampa ha sostenuto che “fino a prova contraria, abbiamo fiducia nell’SPVM”, suggerendo che le cose potrebbero cambiare se la polizia non effettuasse ulteriori arresti nei prossimi giorni.

Un leader non deve fare pressione sugli agenti di polizia affinché arrestino i cittadini. Ancor meno a pieno regime. La SPVM non è una polizia politica; ha le competenze per portare avanti le sue indagini. Deve prendersi il tempo necessario per raccogliere prove che possano reggere in tribunale.

Se i funzionari eletti volessero davvero aiutare la polizia, dovrebbero invece legiferare per dare loro i mezzi per agire sul campo. I delinquenti sono troppo spesso mascherati, il che complica le indagini della polizia. Troppo spesso se la cavano con una semplice multa. Vietare ai manifestanti di coprirsi il volto e aumentare la severità delle sanzioni aiuterebbe senza dubbio a “ristabilire l’ordine a Montreal”, come auspica il Primo Ministro.

Detto questo mi scusi, ma devo rischiare la vita per prendere la metropolitana.

-

PREV Salute Quebec | Convincimi… che il sistema sanitario migliorerà
NEXT Questa bambina di 3 anni in remissione dalla leucemia realizzerà il suo sogno di vedere Taylor Swift in concerto