Messico: almeno 19 morti negli scontri tra narcotrafficanti nel sud

Almeno 19 persone sono state uccise in Messico, tra cui quattro guatemaltechi, durante uno scontro tra due cartelli della droga nello stato del Chiapas (sud), ha annunciato lunedì il Ministero della Sicurezza, che ha rivisto il bilancio in calo.

In un camion merci, “14 uomini sono stati trovati uccisi con armi da fuoco, altri due nella cabina, due di lato e un altro a circa 100 metri di distanza”, ha detto in un comunicato stampa, che in precedenza parlava di 20 morti.

I fatti sono accaduti venerdì scorso nella località di La Concordia, a poche ore di macchina dal confine con il Guatemala.

Cartello contro cartello

Secondo il Ministero, le prime indagini indicano che si tratta di uno “scontro” tra il cartello di Sinaloa, uno dei più potenti del Paese, e una fazione rivale identificata come il “cartello del Chiapas e del Guatemala”.

Le autorità sottolineano che i due gruppi criminali “si contendono il controllo di questa zona di frontiera” e, secondo il comunicato stampa, “è stato accertato che almeno quattro delle persone decedute portavano carte d’identità emesse dal governo guatemalteco”.

La violenza legata ai cartelli ha provocato circa 450.000 morti e più di 100.000 dispersi dal 2006 in Messico, quando l’allora presidente Felipe Calderon (2006-2012) lanciò un’offensiva militare contro il traffico di droga.

A giugno, le autorità messicane hanno trasferito in rifugi più di 4.000 persone che si erano rifugiate nelle loro case dopo diversi giorni di violenze legate alla criminalità organizzata nella città di Tula, un centinaio di chilometri a nord di La Concordia.

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AFP

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