Elezioni legislative in Francia: Macron criticato nell’Ue

Elezioni legislative in Francia: Macron criticato nell’Ue
Elezioni legislative in Francia: Macron criticato nell’Ue
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La stampa internazionale castiga Macron dopo il successo dell’estrema destra

Dalla Germania al Libano, l’esito del primo turno delle elezioni legislative francesi preoccupa per il risultato storico del Raggruppamento Nazionale.

Pubblicato oggi alle 14:42

All’indomani del successo dell’estrema destra al primo turno delle elezioni legislative in Francia, lunedì la stampa europea ha sottolineato il feroce “fallimento” del presidente francese Emmanuel Macron ritenuto responsabile.

I media tedeschi sono particolarmente all’attacco, tre settimane dopo il terremoto politico provocato da Emmanuel Macron con la sua decisione di sciogliere l’Assemblea nazionale la sera delle elezioni europee.

Domenica il Raggruppamento Nazionale (RN, estrema destra) e i suoi alleati sono arrivati ​​primi nelle votazioni e hanno ottenuto il miglior punteggio al primo turno con il 33,14% dei voti e 10,6 milioni di voti.

IL Suddeutsche Zeitung (quotidiano liberale di sinistra) denuncia la “mossa di poker” di Macron che “ha spalancato la porta all’estrema destra”.

“Se i lepenisti saliranno al potere, sarà anche un suo fallimento, una sua colpa”, analizza il giornale, perché “il suo ottimismo e la sua autoesaltazione entrano in tale conflitto con il pessimismo dei francesi che molti vogliono semplicemente vederlo andare via. “

Per Die Welt (conservatore-liberale), “queste elezioni seppelliscono il macronismo” e un presidente che “ha fatto i calcoli sbagliati” con la sua strategia “io o caos”.

Blocco del sistema politico

IL Frankfurter Allegemeine Zeitung (anch’esso conservatore-liberale) castiga “la reazione sconsiderata alle elezioni europee” del presidente francese. “Il Paese si sta muovendo verso la coabitazione, forse verso un blocco del suo sistema politico. La Francia potrebbe restare assente dall’UE e dalla NATO per anni. Questo farebbe piacere a Mosca”, afferma il quotidiano.

Nel Regno Unito, le elezioni legislative francesi sono in prima pagina sulla maggior parte dei quotidiani, che non hanno risparmiato critiche all’esecutivo.

“La destra francese umilia Macron” scrive il Times in prima pagina. Una visione condivisa dal tabloid Daily Mail, che scrive che il capo dello Stato francese ha “aperto la porta all’instabilità economica e politica”.

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“Questa non è una crisi solo per la Francia. È una crisi per l’Unione Europea, con uno dei suoi principali membri fondatori che avrà un parlamento, e forse un governo pieno di euroscettici”, continua il giornale, fervente difensore della Brexit nel 2016.

Offrire alla Francia un nuovo diritto

In Italia – paese della leader dell’estrema destra Giorgia Meloni – è dura la prima edizione de Il Corriere della Sera: “La destra francese è passata ieri dagli eredi di de Gaulle a quelli di Vichy e dell’Algeria francese, una provinciale e risentita La Francia che si credeva battuta dalla Storia.

“La storia dirà se Macron è stato l’uomo che ha ritardato questa preoccupante metamorfosi o quello che ha offerto la Francia alla nuova destra”, riassume il giornale.

Il quotidiano di centrosinistra La Repubblica e il quotidiano torinese La Stampa sottolineano tuttavia che “non è stato fatto ancora nulla”, accogliendo con favore gli accordi di ritiro annunciati per contrastare il Rn.

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In Svizzera il principale quotidiano di lingua tedesca TagesAnzeiger titola: “L’ondata Le Pen cancella l’aura di potere di Macron”. E deplorare che “il Paese dell’Illuminismo, dei diritti umani e del cosmopolitismo si stia spostando più che mai a destra – e forse verso l’oscurità, l’isolamento e la xenofobia”.

Nutrendosi di paure

“La democrazia francese parla e spaventa”, giudica l’editoriale del principale quotidiano svizzero francofono. Il tempo.

Infine, dall’altra parte del Mediterraneo, un editoriale del quotidiano libanese indipendente francofono L’Orient-Le Jour conclude che “la Francia non è un’isola”. “Ciò che è in gioco rientra essenzialmente in una dinamica che va oltre e che potrebbe così sintetizzarsi: le democrazie sono in crisi, gli Stati nazionali sono profondamente fratturati, l’Occidente vive in reali o immaginarie sensazioni di declino.

E «tutto ciò provoca naturalmente paure, ansie e ritiri identitari di cui si alimenta come nessun altro movimento il populismo di estrema destra».

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AFP

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