Mentre lo Stato di Ginevra vuole investire più di un miliardo di franchi nella transizione digitale, la Corte dei conti è interessata al processo di autorizzazione post-costruzione del Dipartimento Territoriale (DT). Nota una mancanza di visione sui guadagni dovuti alla tecnologia.
La transizione digitale è uno dei grandi obiettivi della legislatura, ha ricordato martedì ai media il magistrato François Paychère. In questo primo rapporto, la Corte dei Conti ha esaminato i processi che si svolgono dopo il rilascio delle autorizzazioni edilizie, al fine di valutare se i vantaggi e le potenzialità degli strumenti digitali vengono sfruttati appieno.
“La Direzione Territoriale costituisce un banco di prova per la transizione digitale nello Stato”, ha osservato Paychère. È in corso la digitalizzazione delle attività dell’Ufficio delle licenze edilizie, finanziata con l’elevata somma di 12 milioni di franchi. Questo progetto riguarda anche due importanti politiche pubbliche: la pianificazione e l’edilizia abitativa, nonché l’ambiente e l’energia.
“Nessun testamento”
Il progetto informatico in senso stretto è ben realizzato, ritiene la Corte. Oggi il 96% delle domande viene presentato elettronicamente, con grande soddisfazione di architetti e committenti. Ma la digitalizzazione non dovrebbe limitarsi alla semplice ripresa dei processi cartacei. “Dovrebbe consentire un migliore utilizzo dei dati”, ha sottolineato Paychère.
Tuttavia, la Corte rileva una mancanza di riflessione e visione da parte dei vari servizi sui guadagni attesi in termini di efficienza, in particolare per quanto riguarda i controlli. Delle sei raccomandazioni contenute nel rapporto, il DT ha rifiutato anche quella che mira a ottimizzare la gestione dei controlli e delle infrazioni edilizie utilizzando strumenti digitali. “Non c’è alcuna volontà da parte del DT di fare di più”, ha commentato il magistrato.
Due raccomandazioni ad altissima priorità riguardano lo sviluppo della tecnologia Building Information Modeling, per la quale sono previsti fondi. Questa tecnologia, utilizzata per progettare un edificio, controllarne la costruzione e facilitarne la manutenzione, non soddisfa però le esigenze nell’ambito dei processi post-autorizzazione edilizia. La Corte invita pertanto il DT a rivedere la propria visione strategica e la propria governance in questo ambito.
Insegnamenti
La Corte dei conti trae diversi insegnamenti dal caso esaminato. In una lettera alla consigliera di Stato Carole-Anne Kast, presidente della delegazione per la transizione digitale e l’amministrazione elettronica, sottolinea la necessità che lo Stato abbia una visione chiara dell’obiettivo della digitalizzazione e rifletta sul ritorno atteso sull’investimento .
Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats