La Germania chiede ai richiedenti la cittadinanza di riconoscere ‘il diritto di esistere dello Stato di Israele’

La Germania chiede ai richiedenti la cittadinanza di riconoscere ‘il diritto di esistere dello Stato di Israele’
La Germania chiede ai richiedenti la cittadinanza di riconoscere ‘il diritto di esistere dello Stato di Israele’
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Nella riforma sull’ottenimento della cittadinanza entrata in vigore questa settimana e ampiamente criticata dall’opposizione di destra, la Germania ha soprattutto abbreviato i termini ed eliminato numerosi vincoli.

Giovedì è entrata in vigore la riforma sull’accesso alla cittadinanza in Germania. Sostenuta dalla coalizione “a semaforo” tedesca guidata dal cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz e adottata dal Bundestag il 19 gennaio, questa riforma allenta le condizioni per ottenere la nazionalità.

Una delle misure principali prevede che i richiedenti non debbano più rinunciare alla loro precedente nazionalità. In precedenza, tutti i richiedenti, ad eccezione dei cittadini dell’UE, dovevano rinunciare al passaporto straniero per ottenere la cittadinanza tedesca.

Le regole sono allentate anche per alcuni lavoratori, in particolare i “lavoratori ospiti”, arrivati ​​nella Germania occidentale tra il 1955 e il 1972 principalmente dalla Turchia. Anche i tempi per il conseguimento vengono ridotti da 8 a 5 anni e vengono addirittura accelerati in caso di integrazione ritenuta particolarmente riuscita, come l’ottima padronanza della lingua o l’impegno volontario. Tali termini sono ridotti anche per i figli di genitori stranieri.

Oltre a queste riduzioni, la riforma prevede tuttavia un nuovo vincolo. I richiedenti la cittadinanza ora devono rispondere alle domande durante l’esame “i temi dell’antisemitismo, il diritto dello Stato di Israele ad esistere e la vita ebraica in Germania”, è scritto nel testo pubblicato dal Ministero dell’Interno. Tali domande dovranno integrare il presente questionario del quale il candidato dovrà ottenere almeno la metà delle risposte corrette, esplicate in particolare Lo specchio a gennaio.

Revoca della nazionalità

La nuova legge prevede anche domande “sulla particolare responsabilità storica della Germania per l’ingiusto regime del nazionalsocialismo e le sue conseguenze, in particolare per la protezione della vita ebraica”. Tra i test troviamo in particolare: Qual è il nome del luogo di culto degli ebrei? Quando è stato fondato lo Stato di Israele? Perché la Germania ha una responsabilità speciale nei confronti di Israele?

Come la Francia, dal 7 ottobre la Germania sta affrontando uno spettacolare aumento degli atti antisemiti, che sono aumentati dell’80% nel 2023. Dei 4.782 atti antisemiti totali registrati, due terzi sono stati registrati dopo l’attacco di Hamas contro Israele , secondo un rapporto pubblicato martedì dall’Associazione federale dei centri di ricerca e informazione sull’antisemitismo, che è un punto di riferimento in Germania.

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Questi nuovi criteri, anche se simbolici, sono accompagnati da un’altra misura che consente allo Stato di ritornare entro 10 anni se si scopre che il candidato ha mentito durante il processo di naturalizzazione. “Abbiamo anche messo in chiaro: chi non condivide i nostri valori non potrà ottenere il passaporto tedesco. Qui abbiamo tracciato una linea rossa molto netta e reso la legge molto più severa di prima.ha difeso il ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeser. “Chi condivide i nostri valori e si impegna ora può ottenere un passaporto tedesco più rapidamente e non è obbligato a rinunciare a parte della propria identità con la cittadinanza precedente”si è anche congratulata con se stessa.

I tedeschi “vendono il passaporto”

Secondo Lo specchio, questa riforma potrebbe riguardare almeno 5,3 milioni di stranieri presenti in Germania da almeno 10 anni sui 12 milioni presenti nel Paese (il 14% della popolazione). Negli ultimi anni in Germania il numero delle naturalizzazioni è esploso. Nel 2023, 200.100 persone hanno ottenuto la cittadinanza tedesca, rispetto alle 169.100 del 2022. Suddeutsche Zeitung riporta inoltre in dettaglio che più di un terzo (38%) dei nuovi cittadini nel 2023 erano di origine siriana. Poi arrivano i turchi e gli iracheni. In proporzione, questi nuovi cittadini sono più spesso uomini e sono più giovani della popolazione con un’età media di 29 anni.

Questa riforma è ampiamente criticata dai partiti di opposizione al governo in carica. È particolarmente accusata di “vendere il passaporto”, nelle parole di Alexander Dobrindt, una delle figure della CSU. Il portavoce della CDU, Alexander Throm, dal canto suo, ha descritto la riforma come: “Legge sulla svalutazione della cittadinanza”.

Il partito di destra radicale Alternativa per la Germania (AfD) ha fortemente criticato questa nuova legge, rammaricandosi della cosa “ammorbidisce” i requisiti per ottenerlo “il bene più prezioso che uno Stato può offrire”. La coalizione al governo composta dalla sinistra socialdemocratica del PSD, dagli ecologisti o dai liberali del FPD giustifica in particolare questa nuova legge “a causa del grande deficit di posti di lavoro e di lavoratori qualificati”.

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