La Giustizia respinge la sua richiesta di annullamento del procedimento

La Giustizia respinge la sua richiesta di annullamento del procedimento
La Giustizia respinge la sua richiesta di annullamento del procedimento
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LUDOVIC MARIN/AFP La ministra della Cultura, nominata nonostante il suo coinvolgimento nel caso Carlos Ghosn, conoscerà molto presto la decisione del tribunale sul suo caso.

LUDOVIC MARIN/AFP

La ministra della Cultura, nominata nonostante il suo coinvolgimento nel caso Carlos Ghosn, conoscerà molto presto la decisione del tribunale sul suo caso.

GIUSTIZIA – Non sono solo i risultati delle elezioni legislative a preoccupare il ministro della Cultura. Rachida Dati aveva chiesto alla Corte d’Appello di Parigi di annullare il procedimento a suo carico, nell’ambito parigino della vicenda Carlos Ghosn. Non avrà vinto la sua causa, poiché il suo ricorso relativo alla prescrizione dei fatti è stato respinto, lo abbiamo appreso martedì 2 luglio.

La sezione istruttoria della corte d’appello “non ha accolto la richiesta di Rachida Dati” e “consiglieremo alla Dott.ssa Dati di ricorrere in Cassazione perché riteniamo che la legge sia a nostro favore”hanno dichiarato alla stampa due dei suoi avvocati, Olivier Pardo e Olivier Bluche. “Questa decisione non pregiudica in alcun modo il merito e l’innocenza della signora Dati”hanno aggiunto

Ex ministro della Giustizia ed ex sindaco del 7° arrondissement di Parigi, il ministro della Cultura è stato incriminato nell’estate del 2021 per corruzione e traffico d’influenza passiva da parte di una persona investita di un mandato pubblico elettivo. Una macchia nel suo curriculum che non ha però impedito a Gabriel Attal ed Emmanuel Macron di formare il governo proprio all’inizio dell’anno.

In questo caso chiamato “ Renault-Nissan » che coinvolge l’ex magnate dell’automobile Rachida Dati, da diversi anni nel mirino della giustizia. La Procura nazionale delle finanze sta cercando di conoscere le condizioni di remunerazione del gruppo automobilistico dal 2010 al 2012, quando Carlos Ghosn ne era ancora il capo. È infatti sospettata di aver ricevuto 900.000 euro dalla RNBV, filiale dell’alleanza Renault-Nissan, senza compenso per lavoro reale, mentre era avvocato e deputata europea (2009-2019).

Dati smentisce formalmente

Una questione centrale vampirizza quindi gli inquirenti su questo aspetto del fascicolo: Rachida Dati è stata pagata in questi anni 900.000 euro per attività di consulenza (come avvocato) oppure ciò corrisponde ad un lavoro compiaciuto per nascondere attività di lobbying comunque vietate ai parlamentari europei?

Fin dalla prima apparizione del suo nome, in una denuncia presentata nel 2019 da un azionista della Renault (che coinvolse anche il criminologo dei media Alain Bauer, Carlos Ghosn e sua moglie), Rachida Dati ha contestato ogni forma di illegalità e nega ogni accusa. Si era anche lamentata di una decisione politica contro di lei, quando era candidata alle primarie di destra per le elezioni presidenziali del 2022.

“Tutti conoscevano l’intervento di Rachida Dati come avvocato di Renault-Nissan nel 2009 e nel 2010. Tutto è perfettamente chiaro”hanno assicurato gli avvocati del ministro questo martedì, prima dell’udienza. “Aspettiamo con serenità che venga stabilito il termine di prescrizione. Questa è una prova giudiziaria”hanno aggiunto all’Afp.

Con questa nuova decisione di martedì, Rachida Dati rischia ora un processo davanti al tribunale penale.

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