Lo scrittore sudafricano Breyten Breytenbach, figura emblematica della lotta contro l’apartheid, è morto domenica a Parigi all’età di 85 anni.
Poeta, scrittore e pittore, Breytenbach lasciò il Sud Africa all’inizio degli anni ’60 per andare in esilio in Francia, dove continuò la sua lotta contro il regime di segregazione razziale.
Durante la sua carriera, Breyten Breytenbach pubblicò una cinquantina di libri, inclusa la sua opera più famosa, La vera confessione di un terrorista albino.
Questa storia è ispirata alla sua prigionia in Sud Africa. Dopo essere ritornato illegalmente nel 1975, trascorse sette anni in detenzione nel suo paese, compresi due anni in isolamento, una dura prova che ebbe un profondo impatto sulla sua scrittura.
Il suo arresto e la sua incarcerazione erano legati al suo sostegno all’African National Congress (ANC) di Nelson Mandela, allora bandito.
L’allora presidente francese François Mitterrand ha svolto un ruolo chiave nella liberazione di Breyten Breytenbach nel 1982. Dopo il suo rilascio dal carcere, lo scrittore è tornato in Francia, dove ha ottenuto la cittadinanza francese.
Oltre ai suoi racconti, Breyten Breytenbach arricchì la letteratura mondiale con numerosi volumi di poesie, scritti principalmente in afrikaans, la sua lingua madre.
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