Sidy Mohammed
28 giugno 2024 alle 11:31
Questo venerdì il Tribunale militare di Dakar si pronuncerà su un caso penale delicato e senza precedenti. Il processo riguarda il maresciallo I. Sagna, il sergente maggiore P. Badji, entrambi in servizio nel 22° battaglione di ricognizione e supporto (Bra), nonché il soldato semplice di 1a classe S. Coly assegnato al battaglione treni. Questi soldati sono accusati di complicità nel mettere in pericolo la sicurezza dello Stato, nel mettere in pericolo la difesa nazionale, nel mettere in pericolo la vita di altri e nel cospirare contro l’autorità statale.
I tre accusati sono sospettati di collusione con il nemico, avendo fornito informazioni sensibili e strategiche ai leader combattenti del Movimento delle Forze Democratiche della Casamance (MFDC). Gli eventi sarebbero avvenuti nel 2022 durante un’operazione di sicurezza condotta da unità dell’Esercito nazionale nel sud del Paese.
Utilizzando mezzi di comunicazione ultramoderni in una zona di guerra, i comandanti delle compagnie intercettavano conversazioni e numeri di telefono che rivelavano posizioni militari. Il sergente maggiore P. Badji avrebbe tentato di deviare il suo reparto di trenta uomini verso un percorso diverso da quello che porta al villaggio di Djibidione. Secondo l’accusa, combattenti armati dell’MFDC si sarebbero posizionati sul percorso indicato da Badji, suggerendo che questi volesse intrappolare i suoi stessi uomini in un’imboscata.
Il sergente maggiore Badji, durante l’audizione davanti al decano dei giudici istruttori Oumar Maham Diallo, ha negato i fatti, affermando di non riconoscere l’asse Sindia-Djibidione, sebbene affermasse di conoscere la strada giusta. Gli altri imputati, il maresciallo I. Sagna e il soldato S. Coly, affrontano accuse simili. L’indagine ha permesso di identificare in loro gli interlocutori che hanno comunicato ai combattenti dell’MFDC informazioni relative alle posizioni dell’Esercito in azione in Casamance.
