Il presidente del Valencia si scusa, il pubblico lo fischia

Il presidente del Valencia si scusa, il pubblico lo fischia
Il presidente del Valencia si scusa, il pubblico lo fischia
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Decine di persone hanno fischiato Carlos Mazón mentre parlava davanti al parlamento regionale. “Mazon in prigione”, si legge su questo cartello, che critica la lentezza della reazione delle autorità.

AFP

Il presidente di destra della regione di Valencia, nel sud-est della Spagna, ha ammesso venerdì che ci sono stati “errori” nella gestione delle drammatiche inondazioni del mese scorso e ha offerto le sue “scuse” per i ritardi nei soccorsi in caso di catastrofe.

“Non nego che ci siano stati degli errori”, ha dichiarato Carlos Mazón in un discorso pronunciato davanti al parlamento regionale per riferire la sua reazione, molto criticata, a questa crisi senza precedenti, i cui risultati sono stati presentati in maniera provvisoria. Venerdì 224 morti.

La maggior parte delle vittime – 216 persone – sono state registrate nella regione di Valencia. Ci sono state anche sette vittime nella vicina regione di Castiglia-La Mancia e una in Andalusia. Il signor Mazón ha confermato che nella sua regione di Valencia risultano ancora scomparse 16 persone.

“Non mi sottraggo ad alcuna responsabilità”, ha aggiunto Mazón in totale silenzio, mentre diverse decine di persone si radunavano all’esterno dell’edificio per ascoltare il suo discorso.

“Bugiardo”, “assassino”

Grida di “bugiardo” e di “assassino” sono state lanciate da questa folla durante il discorso del signor Mazón, il cui atteggiamento nei confronti del 29 ottobre, giorno dell’alluvione, in particolare il ritardo nell’invio da parte dei suoi servizi di un avviso ai residenti per avvisarli dell’estremo pericolo delle piogge torrenziali cadute fin dall’inizio della mattinata, fu molto denigrato.

“Questo governo non ci rappresenta”, hanno gridato i manifestanti, che hanno nuovamente chiesto le sue dimissioni.

Il signor Mazón è stato aggredito da una folla inferocita nella località di Paiporta, vicino a Valencia, il 3 novembre, durante una visita del re Filippo VI e della regina Letizia.

Proprio come il primo ministro socialista Pedro Sánchez, ha dovuto abbandonare rapidamente il corteo per sfuggire ai manifestanti, che li avevano copiosamente insultati.

“Un prima e un dopo”

Questa comparizione davanti al parlamento regionale, che avviene sia su sua richiesta che su quella dell’opposizione, era inizialmente prevista per giovedì, ma è stata rinviata a causa della nuova allerta rossa per forti piogge emessa mercoledì sera dall’agenzia meteorologica Aemet.

Mazón ha iniziato il suo intervento ricordando che si è trattato “delle peggiori inondazioni che la Spagna abbia subito dal 1962”.

“Tutti capiscono che la portata della tragedia e le sue conseguenze significano che ci sarà un prima e un dopo nelle nostre vite e che nulla sarà mai più lo stesso”, ha detto.

Membro del Partito Popolare (destra), contrario al governo centrale di Pedro Sánchez, Mazón ha sottolineato che il gruppo parlamentare del suo partito ha chiesto la creazione di una commissione d’inchiesta da parte del parlamento regionale.

(afp)

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