Elezioni legislative in Francia | La campagna inizia sotto alta tensione

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(Parigi) È iniziata ufficialmente lunedì la campagna lampo per il primo turno delle elezioni legislative del 30 giugno in Francia, sotto alta tensione dopo una serie di tradimenti e alleanze tra destra e sinistra, con l’estrema destra in posizione di forza .


Inserito alle 7:39

Gabriel BOUROVITCH

Agenzia media francese

Una settimana dopo lo scioglimento a sorpresa dell’Assemblea nazionale da parte del presidente Emmanuel Macron, i blocchi sono al loro posto. E per il primo ministro Gabriel Attal la situazione è chiara: “ci sono tre scelte”.

A sinistra, “l’alleanza guidata da France Insoumise (ndr: LFI, sinistra radicale)”, a destra “l’alleanza guidata dal Raggruppamento Nazionale (ndr: RN, estrema destra)”, al centro la “terza bloc” di cui “conduce la campagna”, ha sintetizzato su RTL.

Un baluardo centrale contro “gli estremisti che sarebbero una catastrofe”, ha affermato il Primo Ministro.

Facendo eco al programma del Nuovo Fronte Popolare – coalizione elettorale che riunisce in particolare LFI, Socialisti ed Ecologisti – che promette in particolare un aumento del salario minimo e l’abbandono dell’impopolare riforma delle pensioni, Attal ha promesso misure a favore dei potere d’acquisto durante il fine settimana.

Lunedì ha fatto eco alle osservazioni molto notate del giorno prima del capitano della squadra di calcio francese Kylian Mbappé che ha parlato “contro gli estremi e le idee che dividono”.

Nelle elezioni previste per il 30 giugno e il 7 luglio, alle quali la RN parte da una posizione di forza con circa il 30% delle intenzioni di voto, saranno assegnati 577 seggi supplenti.

Agli europei, il partito di Marine Le Pen ha ottenuto il 31,4% dei voti contro il 13,8% del campo presidenziale, provocando il crollo della Borsa di Parigi. Il CAC 40 ha cancellato tutti i guadagni da gennaio e la settimana scorsa è sceso del 6,23%, il calo settimanale più grande da marzo 2022, durante l’invasione russa dell’Ucraina. Lunedì ha mostrato segni di ripresa.

FOTO DENIS CHARLET, ARCHIVIO AGENCE FRANCE-PRESSE

Marine Le Pen

La maggioranza uscente presenterà “candidati utili” sotto la bandiera “Insieme per la Repubblica” in 489 collegi elettorali, ha affermato Attal, ma sosterrà un altro candidato in “una sessantina” di casi.

“Non c’è motivo di avere paura”

Questo tipo di ritiro mira a “non lasciare ai francesi la scelta tra il Raduno Nazionale e La France insoumise”, ha spiegato l’ex primo ministro Edouard Philippe.

Stordito dallo scioglimento, il campo presidenziale spera ancora di conservare una maggioranza, lungi dall’essere raggiunta visti i sondaggi che gli danno solo il 20% circa delle intenzioni di voto a due settimane dalle elezioni.

Con la vittoria a portata di mano, la RN lavora per rassicurare gli elettori, dopo che 250.000 persone (640.000 secondo il sindacato CGT) hanno manifestato sabato contro l’arrivo dell’estrema destra al potere.

“Non c’è motivo di avere paura”, ha assicurato il vicepresidente Sébastien Chenu a France Inter, invitando a “non far credere che tutto crollerà o che nulla è possibile”.

Il suo leader Jordan Bardella, promesso a Matignon a soli 28 anni, aveva già promesso impegni sulla riforma delle pensioni: “importante”, ma non “prioritaria”.

FOTO BENOIT TESSIER, ARCHIVIO REUTERS

Giordano Bardella

Marine Le Pen ha fatto sapere che in caso di successo non chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron, escludendo lo spettro di una crisi istituzionale. Ha parlato della costituzione di un “governo di unità nazionale”.

Magari con qualcuno dei suoi nuovi alleati repubblicani (LR, a destra) nel bagaglio di Eric Ciotti, ripudiato dalle sue autorità, ma che rivendica 62 candidati “del gruppo delle destre” sostenuto da RN.

La sezione “storica” della LR anti-Ciotti, dal canto suo, ha annunciato di aver investito “quasi 400 candidati”.

Il polemista di estrema destra Eric Zemmour sosterrà indirettamente la RN non presentando un candidato in quasi la metà dei collegi elettorali per favorire “gli architetti dell’unità nazionale” come Ciotti e Nicolas Dupont-Aignan.

Al secondo posto nei sondaggi con il 25% delle intenzioni di voto, la sinistra è già sfidata a mantenere la sua ritrovata unione. Un primo raduno è previsto lunedì sera a Montreuil, vicino Parigi.

L’alleanza ha ottenuto l’appoggio dell’ex presidente socialista François Hollande, candidato alla Corrèze (sud) e l’appoggio dell’ex primo ministro socialista Lionel Jospin.

Ma le tensioni restano alte intorno alla figura del leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon e ad alcuni candidati scelti dal suo partito La France Insoumise, come Raphaël Arnault a Vaucluse (sud), considerati troppo estremisti dalle altre forze della SINISTRA.

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