Campagna sulle questioni di genere e sull’HIV nelle carceri

Campagna sulle questioni di genere e sull’HIV nelle carceri
Campagna sulle questioni di genere e sull’HIV nelle carceri
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Nell’ambito degli sforzi in corso per promuovere la salute dei detenuti, in particolare delle donne detenute, la Delegazione Generale per l’Amministrazione Penitenziaria e la Reintegrazione (DGAPR), in collaborazione con UNAIDS e UNODC, e con il sostegno del Ministero della Salute e della Protezione Sociale (MSPS) , organizzata il 30 e 31 ottobre presso il locale carcere di Tamesna, una campagna multidisciplinare che prevede, tra l’altro, attività di sensibilizzazione e formazione sulla violenza di genere (VBG) e HIV per il personale sanitario e penitenziario.

Questa campagna mirava anche a sensibilizzare i detenuti sulla salute sessuale e riproduttiva con la proposta di screening per il cancro al seno e al collo dell’utero, precisa un comunicato stampa della DGAPR.

In effetti, la violenza di genere (GBV) e l’HIV rappresentano problemi importanti nell’ambiente carcerario, dove ai detenuti, spesso appartenenti a popolazioni vulnerabili, viene offerta l’opportunità di trarre vantaggio dalla loro carcerazione per ottenere informazioni, sottoporsi a test e imparare a preservare la propria salute. I funzionari penitenziari svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere il benessere e la salute delle detenute.

Questo evento, incentrato sui temi del genere e dell’HIV, è stato caratterizzato dalla presenza del Coordinatore residente del Sistema di Sviluppo delle Nazioni Unite in Marocco. È stata anche l’occasione per illustrare l’importanza della sinergia tra partner nazionali e internazionali per migliorare l’accesso a servizi sanitari di qualità per la popolazione carceraria.

Il programma prevedeva anche una presentazione dell’attuale offerta di assistenza negli istituti penitenziari e una campagna specializzata multidisciplinare, preventiva e curativa a beneficio dei detenuti, nonché una formazione incentrata sulla violenza di genere per il personale carcerario. L’obiettivo è dotare le guardie di strumenti cognitivi per proteggere i detenuti, promuovere la loro salute e sicurezza e rafforzare la loro autostima.

Morocco

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