L’avvocato del sopravvissuto al massacro, la cui storia ha ispirato Ore dello scrittore franco-algerino, ha tenuto una conferenza stampa ad Algeri il 21 novembre.
Dietro una foresta di microfoni, Fatima Benbraham brandisce Ore. I flash crepitano attorno all’ultimo romanzo di Kamel Daoud, Premio Goncourt 2024. I media algerini, surriscaldati da una settimana di polemiche, sono intervenuti questo giovedì, 21 novembre, per seguire la conferenza stampa dell’avvocato di Saâda Arbane.
Quest’ultimo, sopravvissuto a un massacro durante la guerra condotta dallo Stato algerino contro gli islamici armati negli anni ’90, ha accusato, sei giorni fa in un canale televisivo privato, Kamel Daoud e sua moglie di aver rivelato la sua storia – in Ore – senza il suo consenso. Da allora, la macchina ha corso.
Due denunce contro Kamel Daoud e sua moglie Aicha Dehdouh, la psichiatra che curò Saâda Arbane, sono state depositate a Orano (ovest), “il primo a nome dell’Organizzazione Nazionale Vittime del Terrorismo, il secondo a nome della vittima”ha detto Fatiha Benbraham, l’avvocato del querelante.
Questo giovedì in una conferenza stampa, Saâda Arbane è…
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