Julia Fischer in residenza – Le Temps

Julia Fischer in residenza – Le Temps
Julia Fischer in residenza – Le Temps
-
La chiesa di Saanen. — © Melanie Uhkoetter

“Gli artisti hanno una responsabilità”

Questo tempo che spesso manca agli artisti di oggi e risuona direttamente con il tema del cambiamento e della trasformazione al centro dell’edizione 2024 del Gstaad Menuhin Festival: come lo vive Julia Fischer, o addirittura lo integra nella vita quotidiana? “Sono convinto che noi artisti abbiamo i mezzi per fare molto, è una nostra responsabilità: nascondersi dietro le richieste di organizzatori o agenti è una scusa troppo facile! Al mio livello, ho deciso di accettare un solo tour transcontinentale all’anno. In Europa evito di volare, se possibile”.

Sono convinto che noi artisti abbiamo i mezzi per fare molto, è una nostra responsabilità: nascondersi dietro le richieste di organizzatori o agenti è una scusa troppo facile!

Un bambino Suzuki

Questa “responsabilità” si ritrova nel suo impegno di insegnante, radicato in lei da molto tempo. “Lo spirito dell’insegnamento è nei geni della famiglia almeno dai tempi dei miei nonni! Ho cominciato a dare lezioni quando avevo quindici anni. Prima ai bambini piccoli, poi agli studenti professionisti, a Francoforte e, dal 2011, nella mia città di Monaco.” Che dire del metodo Suzuki che ha accompagnato i suoi primi passi? “Assolutamente brillante! A patto di seguire scrupolosamente le indicazioni dell’insegnante giapponese e di affidarsi ad un buon insegnante. È un metodo particolarmente efficace per i bambini molto piccoli, in un’età in cui non hanno ancora le facoltà intellettive per leggere uno spartito ma sono capaci di copiare perfettamente tutto ciò che viene loro mostrato. E i suoi studenti? “Ogni generazione ha le sue qualità e i suoi difetti. Grazie alle reti e alle nuove tecnologie, la musica di oggi è estremamente aperta e curiosa, ma con il corollario di un’incapacità di concentrarsi sull’essenziale, del tutto incompatibile con la pratica musicale di alto livello. Per questo proibisco loro di registrare le mie lezioni, per costringerli a concentrarsi sul momento”.


14.7 Yulianna Avdeeva
Sonate di Beethoven, Khatchatourian, Ysaÿe e Franck

16.7 Camerata Salisburgo
Beethoven: Romanza n. 1 e Concerto
Richard Strauss: “Metamorfosi”

18.7 Daniel Müller-Schott & Cie
Schönberg: “Verklärte Nacht”
Čajkovskij: “Memorie di Firenze”

20.7 Nils Mönkemeyer & Cie
Smetana: Quartetto “Della mia vita”
Dvořák: Quintetto per pianoforte n. 2

gstaadmenuhinfestival.ch
68a edizione dal 12 luglio al 31 agosto 2024

-

PREV IMIS pubblica il suo ultimo “Policy Paper” dedicato alla sovranità digitale
NEXT Stanchi di aspettare in pubblico, i pazienti si sottopongono a un intervento chirurgico privato e cercano di farsi rimborsare dal RAMQ