L’Interpol pubblica i suoi “avvisi neri” nel tentativo di identificare 46 donne morte

L’Interpol pubblica i suoi “avvisi neri” nel tentativo di identificare 46 donne morte
L’Interpol pubblica i suoi “avvisi neri” nel tentativo di identificare 46 donne morte
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Quarantasei donne. Quarantasei vittime sono morte in circostanze sospette o inspiegabili. Ma nessun nome, nessuna identità. Questo giovedì l’Interpol, un’organizzazione internazionale di cooperazione di polizia con sede a Lione, ha lanciato un’importante campagna con il sostegno di sei paesi europei per cercare di chiarire 46 casi irrisolti. Cadaveri scoperti da anni ma che non hanno mai potuto essere identificati.

Ogni volta l’Interpol dava loro “un nome”. La donna con il bastone, la donna con la maglietta “Little Italy”, la donna che non era sola, la donna sulla strada… Questa settimana, i ritratti ricostruiti di queste vittime, accompagnati da “avvisi neri” hanno estratto i fascicoli della polizia, sono stati pubblicati su questo sito dedicato. Tutti sono morti “in circostanze sospette o inspiegabili”.

Imprese con più di quarant’anni

Questa vasta operazione mira a lanciare un appello al grande pubblico per cercare di dare un nome a queste vittime e dare risposte alle famiglie. Alcuni di questi casi freddi risalgono a molto tempo fa, come la “donna dalla moneta da 10 centesimi”, trovata morta nel 1982 a Le Cellier, cittadina della Loira Atlantica.

Questa iniziativa di cooperazione europea arriva un anno e mezzo dopo il lancio della campagna “Identify Me” aperta nel maggio 2023 per cercare di ritrovare l’identità di 22 donne decedute. Secondo l’Interpol sono state raccolte 1.800 informazioni.

È già stata trovata un’identità

Due giorni dopo l’avvio della prima fase dell’operazione, i parenti di Rita Roberts hanno contattato il servizio telefonico riservato dopo aver riconosciuto sui media il tatuaggio floreale della giovane. Questa donna britannica di 31 anni lasciò Cardiff nel 1992 senza dare notizie ai suoi cari per diverse settimane. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato ad Anversa (Belgio) nel giugno 1992. “Le indagini hanno stabilito che era stata uccisa”, precisa l’Interpol. “Questo appello fa sperare che emergano piste decisive, in modo che più donne possano essere identificate e giustizia fatta se viene accertato che sono state vittime di omicidio”, aggiunge l’Interpol.

La donna con le unghie finte scoperta morta nel 2009 a Visé, in Belgio, non è mai stata identificata.– Identificami

Lanciata in Francia, Belgio, Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi, la campagna ha ricevuto il sostegno di numerose celebrità come l’ex velocista Marie-José Pérec e la cantante Axelle Red.

Svelati i segreti dell’indagine

Nel tentativo di identificare queste decedute, l’Interpol pubblica le ricostruzioni facciali di alcune donne, rivelando anche dettagli tratti da “avvisi neri”, normalmente tenuti segreti. Informazioni su dove è stato ritrovato il corpo, DNA, impronte digitali, odontogrammi, una descrizione del corpo o degli abiti che la persona indossava.

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Vengono rilasciate anche foto di vestiti, gioielli o altri oggetti scoperti vicino ai luoghi in cui sono stati ritrovati i corpi. “Lo scopo della campagna ‘Identify Me’ è semplice: vogliamo identificare queste donne decedute, fornire risposte alle loro famiglie e ottenere un risarcimento per le vittime”, ha affermato Jürgen Stock, segretario generale dell’Interpol. “La più piccola informazione può essere decisiva e far luce su questi misteri. Che sia un ricordo, un’informazione o un aneddoto, a volte basta il più piccolo dettaglio per far emergere la verità.”

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