Il tenore di vita dei pensionati è davvero più alto di quello della popolazione francese?

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Secondo un recente studio della società di consulenza economica Asterès, il tenore di vita medio dei pensionati supera quello della popolazione francese, tenendo conto degli affitti figurativi.

Il livello delle attività può pesare notevolmente sulla bilancia. Secondo uno studio della società di consulenza economica Asterès presentato lunedì da Franceinfo (studio aggiornato in giornata, vedi riquadro in fondo all’articolo), il tenore di vita medio dei pensionati è molto vicino a quello della popolazione attiva (persone occupati e disoccupati) in Francia.

Secondo questo studio, che si basa sui dati del Retirement Orientation Council (COR) del 2021, il tenore di vita dei pensionati è leggermente “inferiore” a quello dei lavoratori: 2.188 euro al mese in media rispetto ai 2.428 euro degli attivi e dei lavoratori. l’intera popolazione. Tenendo conto degli “affitti figurativi”, cioè degli affitti che i proprietari stessi pagano, il tenore di vita dei pensionati è tuttavia superiore del 5% a quello dell’intera popolazione. Quello degli asset è più alto del 7,6%.

“In termini di patrimonio o di probabilità di trovarsi al di sotto della soglia di povertà, la situazione degli over 65 è anche più favorevole rispetto a quella del resto della popolazione”, conferma lo studio.

Editoriale di Raphaël Legendre: Pensionamento, rinviare la rivalutazione? – 07/10

Pensionati meno poveri e più ricchi

Sono infatti di più i pensionati che sono riusciti a ripagare il mutuo: il 62% di loro ne è preoccupato, contro solo il 17% degli under 50. “Ciò si spiega con il fatto che i pensionati hanno un patrimonio maggiore rispetto al resto della popolazione. In media, le famiglie in cui la persona di riferimento ha più di 60 anni hanno un patrimonio superiore a 300.000 euro, mentre è in media inferiore a 300.000 euro per i più giovani. nuclei familiari”, si precisa.

Per quanto riguarda il livello di povertà, il divario è ancora una volta notevole. “Le famiglie con più di 64 anni sono meno colpite dalla povertà rispetto alle famiglie più giovani”, giustifica il governo Asterès. “In effetti, il tasso di povertà per i 65-74enni è del 10,7%, e dell’11,4% per quelli sopra i 75 anni. Si tratta dei tassi più bassi, qualunque sia la fascia di età considerata, quelli sotto i 18 anni sono i più colpiti dalla povertà (20,4% ).

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Risparmi e tasse eccezionali: ne risentirete?

Per ridurre il deficit pubblico dal 6,1% del 2024 al 5% dell’anno prossimo, il governo prevede di ridurre la spesa facendo appello a ministeri, operatori statali, enti locali ma anche amministrazioni per la sicurezza sociale. Il suo recente disegno di legge finanziario inviato al Consiglio Superiore delle Finanze Pubbliche (HCFP) prevede il rinvio dell’indicizzazione delle pensioni di anzianità all’inflazione fino al 1° luglio, invece del consueto 1° gennaio.

Una prospettiva che ha suscitato l’indignazione dei sindacati dei pensionati ma che farebbe risparmiare 4 miliardi di euro sui 60 miliardi di risparmio previsti dal bilancio.

Contrariamente alle prime conclusioni del rapporto Asterès che riportiamo in questo articolo, i pensionati non hanno un tenore di vita più elevato di quello dei lavoratori. La società Asterès ha segnalato questa imprecisione, riferendosi ad “un’inversione di tendenza”. Un errore da allora corretto.

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