Calcio: Umore: ma ovviamente il Sion vincerà questa Coppa

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La sera del 7 giugno 2015, gli eroi vallesani e Didier Tholot si sono riuniti in Place de la Planta, a Sion, per festeggiare la loro storica vittoria ottenuta sul campo dell'FC Basel (3-0).

La sera del 7 giugno 2015, gli eroi vallesani e Didier Tholot si sono riuniti in Place de la Planta, a Sion, per festeggiare la loro storica vittoria ottenuta sul campo dell’FC Basel (3-0).

LMS

Ho degli amici meravigliosi e di buon carattere che, di solito, sono tutti ottimi pronostici. Nessuno di loro, però, può immaginare che l’FC Sion possa ripetere sabato sera nella semifinale contro il Lugano un’impresa identica a quella già realizzata contro lo Young Boys; un campione in carica eliminato senza un colpo nel turno precedente, che ha finito per costare a Raphaël Wicky il posto sulla panchina del Bernese.

I miei cari amici hanno semplicemente dimenticato – o hanno fatto finta di dimenticare – tutto ciò che la Coppa significa nel Vallese, poiché questa competizione favorita ha permesso al Club del Tourbillon di forgiare lì la sua leggenda. C’è stato addirittura qualcuno, pur essendo a conoscenza delle novità calcistiche, a stimare senza mezzi termini che le possibilità dell’FC Sion equivalessero a un feroce zero assoluto. “Vedrai, non potranno crederci nemmeno per un secondo. Verranno schiacciati, Nico, i tuoi Vallese…”

Ma vuoi ridere o cosa? Si sa: una volta che gli abitanti del Tourbillon raggiungono la semifinale della loro competizione preferita, nessun altro calciatore svizzero, per quanto forte, può competere con loro. Capisce?

Ovviamente l’ormai consueto intoppo del FC Sion contro il Thun lunedì sera nella finale di campionato fa riflettere tutti, perché anche tra i suoi tifosi credono che il club vallesano non potrà esistere contro Bianconeri. Diciamo? E poi no, correggiamo!

Tholot confonde i confini

Tutto questo non farebbe parte di una strategia diabolica per meglio addormentare l’avversario? Se l’obiettivo dell’FC Sion era nascondere il suo gioco, in ogni caso ci è già riuscito pienamente. Da buon tattico qual è, abbiamo addirittura sentito Didier Tholot anticipare l’eliminazione sull’antenna FM del Rodano quando, invitato mercoledì mattina, non ha avuto abbastanza parole elogiative nei confronti dell’opposizione, insistendo più del solito sul valore del FC Lugano. , che la sua squadra, in queste condizioni, non avrebbe sicuramente avuto voce in capitolo, patati patata… Questo si chiama sfumare i confini, cosa che l’allenatore del Tourbillon ha saputo fare egregiamente.

In ogni caso ci sarebbero comunque motivi per ribellarsi a questa presunta mancanza di ambizione, no?

Perché che ci crediate o no, questi ticinesi di Sion se li mangeranno. Le ragioni del nostro accecante ottimismo sono molteplici, eccone cinque tra le altre:

Didier Tholot saprà trovare la soluzione per dare scacco matto al bianconero.

I giocatori finalmente si riveleranno, come il Il bulgaro Georgi Rusevche vedremmo facilmente calarsi nel ruolo dell’eroe della serata.

A Leuk, in occasione del verde per la sua gente, ildruido CC avrà usato la sua influenza per sollevare la sua squadra come mai prima d’ora.

Il tourbillon kop svolgerà pienamente il suo ruolo di dodicesimo uomo, o anche di più.

Cavalcando una dinamica impressionante, i ragazzi di Mattia Croci-Torti inevitabilmente si impegneranno il peccato dell’orgoglio davanti meno forti di loro sulla carta – “E visto che non è la carta che fa la parte, eh?”, ci piace ripetere.

Riunione prevista con Servette

Senza pregiudicare la fine del campionato, la capolista della Challenge League si prepara a prolungare logicamente la propria stagione fino al 2 giugno. Secondo il nostro mignolo, lì ritroverà addirittura il Servette per un remake della storica finale del 1996.

Ehi, un buon vecchio Sion – Servette in chiusura, ammetto che sarebbe comunque davvero bello. In tal modo, la sola prospettiva di ritrovare il “granato” per una vigorosa spiegazione al Wankdorf non potrà che decuplicare il grinta vallesano al fischio d’inizio in 48 ore (e un motivo in più, uno). Per il Sion c’è l’ambizione di riportare la “sua” Coppa a La Planta come già avvenne nel 2006, quando come oggi giocava nella Challenge League.

Ebbene scusa, devo lasciarvi, si è unito a me un amico, che guarda caso è un vero appassionato dell’FC Sion in ogni circostanza, padroneggiando la sottile arte del contropiede. Oppure il tipo capace di emozionarsi per la famiglia, di parlare dell’impresa futura, di prenotare già il posto sul pullman per il pellegrinaggio a Wankdorf prima… di scommettere dieci soldi sulla qualificazione del Lugano.

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