Un emendamento ne ha sostituito di nascosto un altro. E, di sfuggita, è aumentato anche l’importo delle previste riduzioni del credito. È quanto accaduto giovedì 16 gennaio per le spese che lo Stato intende destinare alla missione dello sport, dei giovani e della vita comunitaria nel 2025, poche ore prima che queste venissero sottoposte ai senatori nell’ambito dell’esame della legge finanziaria. .
Questa prospettiva di ulteriori tagli, per un totale di 123,5 milioni di euro, di cui 34,3 milioni nel bilancio dedicato allo sport, ha scatenato fortissime reazioni di incomprensione nel mondo dello sport.
Quest’ultimo era già segnato dalla prospettiva, alla fine di un anno 2024 segnato dal successo dei Giochi Olimpici e Paralimpici (JOP), di un forte calo degli stanziamenti pubblici nel progetto di bilancio iniziale: -273 milioni di euro , di cui − 85 milioni per la fine delle misure eccezionali legate ai Giochi.
Nuovo editoriale nel pomeriggio di giovedì
Laddove, in autunno, il governo di Michel Barnier aveva previsto di far adottare un emendamento per realizzare ulteriori risparmi di 55,5 milioni di euro sul bilancio del Ministero dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria, il governo di François Bayrou ha elaborato, in nel pomeriggio di giovedì una nuova modifica, che porta queste cancellazioni di crediti a 123,5 milioni di euro.
L’esecutivo giustifica questi ulteriori tagli con il desiderio di ridurre il deficit pubblico quest’anno “raggiungere l’obiettivo del 5,4% del Pil”, rispetto al 6,1% previsto nel 2024.
Per il Ministero dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria, gli ulteriori risparmi previsti dal governo Barnier dovrebbero riguardare soprattutto la componente gioventù e vita comunitaria, in particolare sui crediti destinati al servizio nazionale universale (per 49 milioni di euro).
“Non possiamo sacrificare lo sport”, ha assicurato il ministro
Nella versione del governo del signor Bayrou, le cancellazioni di crediti riguarderanno ancora più fortemente questa stessa missione giovanile e di vita comunitaria: − 89,2 milioni di euro, sia in autorizzazioni di pagamento che in crediti di pagamento.
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Ma non viene più risparmiata nemmeno la missione sportiva: dove c’erano solo 0,47 milioni di euro in cancellazioni di crediti, ora sono previsti 34,3 milioni di euro, sia in autorizzazioni di pagamento solo che in accrediti di pagamento.
L’emendamento del governo non specifica in dettaglio cosa copriranno i tagli. Per quanto riguarda lo sport, queste misure sono in contrasto con le dichiarazioni del nuovo Ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria, Marie Barsacq. Quest’ultima ha infatti manifestato, nei giorni scorsi, la convinzione che l’“Non possiamo sacrificare lo sport” il giorno dopo i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024.
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“Urgente correggere la situazione”, secondo il CNOSF
“Se Parigi 2024 dovesse restare una parentesi incantata, questa è la strada da seguire”ha reagito, riguardo ai nuovi tagli previsti dal governo, il Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo francese (CNOSF), in un comunicato stampa diffuso giovedì a fine giornata.
“Se vogliamo che questo patrimonio diventi un pilastro della nostra società, e la nomina di Marie Barsacq è un segnale importante in questo ambito, è urgente correggere la situazione”ha aggiunto l’istanza, rilevandolo“Con un budget sportivo del genere per il 2025, non ci saranno club aggiuntivi, attrezzature accessibili, né rafforzamento dei supervisori sportivi. Non saremo in grado di mantenere lo slancio generato da Parigi 2024”.
“Il movimento sportivo si opporrà a questo disprezzo per lo sport dopo i Giochi”ha reagito anche Philippe Bana, presidente della Federazione francese di pallamano, quando Vincent Saulnier, segretario generale dell’Associazione nazionale degli eletti responsabili dello sport (Ande), ha chiamato “I senatori affinché preservino i mezzi dello sport, questo potente vettore di coesione, lo ha affermato l’altro ieri il Primo Ministro”François Bayrou nelle rare parole che ha dedicato allo sport nel suo discorso di politica generale.
L’Unione Sport&Ciclo, dal canto suo, si è espressa “la sua incomprensione e il suo rifiuto di tale misura”. L’organizzazione professionale del settore sportivo e del tempo libero ha denunciato a “incoerenza politica”considerando che il giorno successivo ai Giochi, “creatori di scene di gioia, fraternità e orgoglio”il governo “invia un messaggio disastroso a milioni di atleti francesi”.