Drake nei guai per i vecchi tweet di Nicki Minaj

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La sua denuncia contro la sua etichetta UMG potrebbe non prendere la piega che si aspettava…

Questa è stata una delle notizie più commentate della scorsa settimana: Drake si prepara visibilmente a sporgere denuncia contro la sua etichetta a causa del successo di “Not Like Us”, Il diss track di Kendrick Lamar era diretto a lui. Fondamentalmente Drizzy incolpa la sua etichetta, la Universal Music Group (con la quale ha firmato anche K.Dot) ricorrere a pratiche fraudolente per mettere in risalto questa o quella canzone, che avrebbero falsificato le cifre di “Not Like Us” e addirittura fatto ricorso tangenti pagate ad alcune stazioni radio affinché trasmettessero il titolo. Ma i vecchi tweet di Nikci Minaj hanno offuscato un po’ la lotta del rapper canadese…

L’irrigatore ha irrigato?

Si suppone che Drake e Nicki Minaj vadano abbastanza d’accordo, soprattutto dai tempi dell’avventura di Young Money. Ma conoscendo il canadese, deve aver provato a fare un passo nella sua direzione, lei lo ha rifiutato, e da allora il rapporto tra i due sembra meno cordiale. C’è anche da dire che il rapper non ha la lingua in tasca, e Quando nel 2018 ha pubblicato il suo album “Queen”, non ha esitato a far sapere all’intero gioco rap che alcuni artisti erano favoriti dalla loro etichetta e dalle loro piattaforme rispetto ad altri. E il privilegiato, nel suo caso, era chiaramente Drake.

“Spotify ha messo la faccia di Drake su ogni playlist ma mi ha detto che dovevano darmi una lezione perché mettevo la mia musica dieci minuti prima dell’uscita ufficiale su Queen Radio. Anche se trasmettono la mia musica gratis da anni e io sono uno dei i più grandi artisti Spotify di tutti i tempi”si legge nel vecchio tweet di Nicki Minaj. Un tweet che evidenzia direttamente il fatto che le piattaforme e le etichette hanno sempre preferito mettere in risalto certi artisti piuttosto che altri. E soprattutto che un tempo proprio Drake beneficiava di questo trattamento preferenziale.

E in quel momentoSTRANIAMENTE non ha voluto presentare un reclamo contro la sua etichetta. Tuttavia, la manipolazione era grottesca:La testa di Drake è apparsa anche in playlist che non contenevano nessuna delle sue canzoni, come “Fresh Gospel” o “Best of British”.

È vero che è un po’ ipocrita venire a lamentarsi adesso del modo “ineguale” in cui l’industria agisce a seconda degli artisti, quando Drake ha letteralmente beneficiato di questo trattamento di favore per quasi tutta la sua carriera… In ogni caso, le prossime settimane si preannunciano interessanti se Drizzy vorrà portare fino in fondo le sue palinte!


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