Un anno fa esplodeva un magnifico pilota

-

Alla fine del 2023, un pilota magnifico si è rivelato in MotoGP. Al Gran Premio dell’Indonesia abbiamo scoperto Fabio Di Giannantonio, e da allora è solo migliorato anche se non si nota molto dai suoi risultati. Da futuro pensionato a futuro pilota su una Ducati ufficiale, il suo percorso del tutto atipico dovrebbe generare ancora più passione. L’occasione per ritornare su una storia che non dovremmo dimenticare presto.

Linsanità

Prima del Gran Premio d’Indonesia del 2023, raramente abbiamo visto un pilota più discreto, insipido e schivo di Fabio Di Giannantonio. Promosso nel 2022 alla Gresini Racing, non otteneva il minimo colpo di genio da quasi due stagioni, a parte una pole position a sorpresa conquistata sotto la pioggia del Mugello. “Diggia”, che non era tra i migliori né in Moto3 né in Moto2, è stato onesto, ma senza mai riuscire ad elevarsi al livello dei migliori, a cominciare dai colleghi della Ducati.
Sicuramente è stato il peggiore degli otto piloti della Casa di Borgo Panigale. Del resto già dall’estate le voci lo mandavano in WSBK, e ancora, perché non aveva nemmeno dimostrato abbastanza da interessare i migliori team del campionato.

La rabbia nei suoi occhi. Foto: Michelin Motorsport

Poi è arrivata Mandalika. Con la forza del suo polso, Fabio Di Giannantonio ha creato una magnifica opportunità, finendo quarto per la prima volta nella sua carriera in MotoGP. Presente nel parco chiuso (perché è caduto il miglior pilota satellitare, Jorge Martin), le sue lacrime tradiscono la sua passione che fino ad allora non aveva potuto esprimersi. Sapeva di essere minacciato, in un ambiente abbastanza ostile per natura che aveva danneggiato la sua salute mentale alla fine della stagione 2022.
Non correrebbe per vincere, ma per salvare ciò che animava la sua esistenza.

Un quarto posto andava bene, ma non bastava per garantire un posto per l’anno successivo, soprattutto perché tutto era già preso, o quasi. Ma non si è arreso ed è salito sul podio in Australia, al termine di una gara potenzialmente pantano. Dopo altre due top 10, ha realizzato il suo sogno vincendo il Gran Premio del Qatar, e in che modo. L’ennesima prestazione XXL a Valencia ha concluso una stagione complessivamente nella media, sì, ma segnata da un periodo che tutti i piloti sognano.

Fabio Di Giannantonio non ha vinto per caso, non è stata una combinazione di circostanze. Ho ancora in mente il suo sorpasso preciso – è stato pazzesco quello su Zarco a Valencia –, la sua gestione del ritmo, la sua pulizia. E alla fine, i suoi sforzi sono stati ripagati. Grazie alla crisi della Honda, ha potuto approfittare della partenza molto tardiva di Luca Marini per il team giapponese, e prendere così il suo posto all’interno del team Ducati VR46.

magnifico pilota della MotoGP

Il sogno di una vita. Foto: Michelin Motorsport

In questa stagione, quindi, ha dovuto affrontare Marco Bezzecchi, terzo assoluto lo scorso anno. La coppia italiana aveva di che temere, e anche se i risultati non sono stati certo all’altezza delle aspettative, “Diggia” non ha nulla di cui vergognarsi. E’ stato più che convincente all’inizio di questo esercizio, migliore di Marco Bezzecchi in tutto e davanti a lui nello scratch prima di questo infortunio di cui parleremo tra poco.

I progressi lenti ma sicuri, uniti alla partenza del “Bez” per il team ufficiale Aprilia nel 2025, gli hanno permesso di ritrovare il secondo miglior manubrio in griglia: Diggia, ben circondato dalla famiglia VR46, sarà a bordo dell’unica Desmosedici ufficiale. non impiegato dai Reds.
Solo una GP25 privata, ed è per lui. Ti rendi conto? Avrà l’opportunità di lottare per la vittoria solo un anno e pochi mesi dopo il suo salvataggio in extremis. Chiaramente, questa è una delle mie storie preferite degli ultimi anni, e sai che non ho mai smesso di elogiare il ragazzo di questa sezione.

Dipinto contaminato

Purtroppo non tutto è roseo. Il destino riserva molte prove ai suoi soldati più onesti. In Austria Fabio è rimasto ferito, in maniera piuttosto grave. Nella MotoGP attuale questa è senza dubbio la peggiore sanzione possibile. Con queste potenti macchine ora utilizzate al massimo delle loro potenzialità tre volte al fine settimana, le cadute fanno male e molti sono accovacciati in infermeria per diversi anni. Alex Rins e Miguel Oliveira, due splendidi piloti, fanno molta fatica a rientrare a tempo pieno, ad esempio. Un errore può rovinarti la carriera.

Per fortuna la spalla di Di Giannantonio non è distrutta, ovviamente, ma è gravemente colpita. Ciò gli ha fatto perdere un Gran Premio. Dal suo rientro “Diggia” ha faticato tantissimo. Il suo infortunio non si è ripreso e i successivi Gran Premi disputati in condizioni meteorologiche estreme non lo hanno aiutato a riprendere il ritmo.. Eppure non si arrende.

Di Giannantonio fa tutto bene. Foto: Michelin Motorsport

L’idea di fare questa piccola retrospettiva mi è venuta dopo il Gran Premio dell’Indonesia, perché ho visto ancora una volta l’italiano lottare ad armi pari contro Marc Marquez, nonostante abbia un braccio solo. che funziona. Fabio ha aumentato il numero dei sorpassi approssimativi, ma è impossibile dargli torto viste le sue condizioni. Tutto si è concluso con il ritiro di domenica, okay,
ma dobbiamo enfatizzare queste battaglie contro noi stessi.

Tieni sempre d’occhio questo driver, perché potrebbe scioccare alcune persone l’anno prossimo.

Cosa ne pensate di Fabio Di Giannantonio? Raccontamelo nei commenti!

Si ricorda che questo articolo riflette solo il pensiero del suo autore e non dell’intera redazione.

-

PREV MotoGP, Marc Marquez resta sconvolto per il ritiro in Indonesia: “queste cose non possono succedere”
NEXT «il titolo non è ancora matematicamente impossibile»