La festa missilistica finisce male

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Al 49′, Toni Kroos è apparso sui tabelloni video, accompagnato dai suoi figli e dall’alto di un’area, contemplando il cratere che si era aperto al centro del campo del Madrid. Il pubblico lo ha applaudito come al suo ultimo giorno in bianco. La squadra prosegue in quelli, alla ricerca di un modello che funzioni senza il tedesco. Ma il suo addio non spiega tutto. La squadra ha perso l’appetito, Bellingham, che una volta era un’ape regina, ora sembra solo un operaio, Mbappé serve gol senza guarnitura. Anche Vinicius ha dosato i suoi attacchi, ma è comunque in grado di sostenere il Real Madrid mentre le muse ritornano. Il suo missile ha distrutto il Villarreal. Un altro, più atteso, di Valverde lo aveva lasciato infortunato quando meno se lo meritava. La vittoria dei bianchi è stata notevolmente minimizzata L’infortunio al ginocchio di Carvajal nello sconto. Se n’è andato in lacrime e in barella. Sembra brutto.

Perdere insegna. Questo è diventato, in modalità sinossi, il messaggio di Ancelotti dopo la delusione del Lille. La sconfitta ha insegnato all’italiano che non è consigliabile abusare dei decatleta, che alla squadra manca un punto ‘finezza’ nella costruzione, che è necessario equilibrio tra violini e trombe. È qui che è entrata la figura di Modric dare un pilota alla Ferrari a scapito del terzo punto, con Valverde, il uomo di ferro della squadra, unico nel suo ruolo in rosa, insieme a Camavinga, e davanti al croato e Bellingham, come collegamento con Vinicius e Mbappé. Il piano di stabilizzazione si è portato via il più debole, Rodrygo. L’anno scorso questo taglio non era necessario: bastava mettere Kroos e seguire la linea tratteggiata.

Naturalmente, l’obiettivo con cui tutto è iniziato era fuori dai piani. Oppure faceva parte di un altro piano, disegnato alla lavagna. Modric batte un calcio d’angolo quando tutti lo aspettano in area e Valverde lancia un missile da 20 metri che finisce in rete dopo la rifinitura di Baena. Valverde e Baena: il gol ha avuto il suo lato divertente.

Il fattore Vinicius

Finora il Villarreal di Marcelino aveva giocato alla grande: pugno d’acciaio, mascella di vetro, attacco magnifico, difesa invisibile. Un vero e proprio baldoria se i conti tornano, e finora hanno funzionato, perché la tabella dice che sono entrati più polli che usciti.. Ma al Bernabéu ha modificato il suo schema: dal 4-4-2 al 4-3-3, quasi 4-5-1, che gli ha permesso di riunire tre pivot rafforzarsi al centro del campo e aprire molto a Pepé e Baena.

Si può dire che, missile in porta a bordo campo, il Villarreal ha controllato la partita all’inizio. Ha finto due volte prima dell’1-0 e ne ha fatte altre due subito dopo, con colpi di testa straordinari, di Gueye e Barry. Il primo ha toccato la traversa; il secondo non gli si è nemmeno avvicinato.

Il miglioramento di Madrid si è visto solo sul tabellone. Hanno perso la palla, hanno pressato senza fede o intensità, si sono ritirati male, hanno vacillato sulle fasce e hanno creato a malapena occasioni. Semmai è uscito con più giudizio da dietro senza che fosse possibile stabilire se fosse bravura sua o negligenza gialla, perché neanche il Sottomarino è uno che morde. Questa maggiore fluidità non è stata sufficiente a mettere a tacere i sussurri al Bernabéu, sempre preludio a qualcosa di peggio.

Vinicio, il lupo solitario, pose fine a quell’inquietudine. con tre attacchi nel suo stile: break, finta, accelerazione e camminata oltre la linea di fondo. Non ha trovato rifinitrice né gol, ma ha alzato il morale degli spalti. E anche quello della squadra. Rüdiger ci ha provato direttamente. Bellingham da lontano, con un siluro che deviò dal bersaglio all’ultimo momento. E Mbappé, in un contropiede supersonico a cui Vinicius aveva dato continuità e senso. Diego Conde ha preso il gol del francese con la punta dello stivale indovinando la rottura finale. Quella chiamata di Vinicius aveva ribaltato la partita, fino al break nel palmo della mano del Real Madrid. Anche Pepé, che spera di reincarnarsi come un grande calciatore, è scomparso dalla scena dopo primi minuti superbi.

Un finale drammatico

Quel quarto d’ora di effervescenza trascorse per Madrid. Il Villarreal riprende il controllo nel secondo tempo con un tocco. Offre meno vertigini rispetto all’inizio, ma costringe la squadra di Ancelotti a rincorrere il pallone e raggela ulteriormente una squadra del Bernabéu che già aveva la mosca dietro l’orecchio. Tchouameni ha concesso un rigore a Barry e lo ha parato perché il ginocchio del suo connazionale era fuori limite all’inizio dell’azione. Con lo spavento ancora nel corpo, Álex Baena manda la palla a lato della rete. A quasi mezz’ora dalla fine, Marcelino prende il posto di Yéremy. L’entrata è spiegabile, l’uscita è discutibile, la migliore risorsa del Sottomarino.

Ancelotti poi sembra rinunciare a qualsiasi miglioramento e inizia a salvare il punteggio. Ha portato Militao, l’avanzato Tchouameni, che ha meno gioia di Camavinga, e ha ceduto anche Mbappé. Per il Real si prevedeva un’altra fine frettolosa, ma con Vinicius gli esiti non sono scontati. Senza preavviso, fuori dalla sua zona e sempre da 20 metri, ha lanciato il secondo missile preciso della notte e ha finito il Villarreal. Un gol di Valverde firmato dal brasiliano. Fuoco d’artiglieria da parte di un cavaliere. Il Villarreal ha ancora la forza di provare ad avvicinare il punteggio alla realtà con una manciata di buone occasioni, ma non era la sua giornata. Né quello di Carvajal, uscito con un infortunio al ginocchio con gesti preoccupanti quando ormai nulla contava più. Una fine orribile per un gioco grigio.

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Cambiamenti

Ilias Akhomach (67′, Nicolas Pepe), Eric Bailly (67′, Raúl Albiol), Jeremy Pino (67′, Alex Baena), Eder Militão (70′, Edoardo Camavinga) Rodrygo (70′, Kylian Mbappé), Arda Guler (78′, Vinícius Júnior), Ramón Terrats (78′, Dani Parejo), Juan Bernat (85′, Sergi Cardona), Luca Vázquez (91′, Luka Modric)

Obiettivi

1-0, 13′: Federico Valverde2-0, 72′: Vinicio Junior

Carte

Arbitro: Guillermo Cuadra Fernández
Arbitro VAR: Daniel Jesús Trujillo Suárez, Diego Sánchez Rojo
Kiko Femenia (32′, Giallo)

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