Il tesoro della “civetta d’oro”, trentuno anni di mistero e avventure

Il tesoro della “civetta d’oro”, trentuno anni di mistero e avventure
Il tesoro della “civetta d’oro”, trentuno anni di mistero e avventure
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Deve essere stata una mattina come tante per Mimi, architetto 39enne della Gironda, che non ha voluto rivelare il suo nome. Questo è il suo rito quotidiano: si alza dal letto alle 6 del mattino, quando ancora tutti dormono, accende la macchina del caffè, e approfitta di due ore di calma per dedicarsi alla sua grande passione: la ricerca del gufo d’oro, un tesoro sepolto nel 1993 e che lei cerca di localizzare da undici anni.

Ma questo giovedì, 3 ottobre, le cose andranno diversamente. Sul suo telefono appare una notifica. Michel Becker, custode di questa caccia al tesoro, ha appena pubblicato un messaggio sul server Discord, che riunisce parte della comunità: “È in fase di verifica una soluzione potenzialmente vincente. » Mimi, appena sveglia, pensa di aver letto male. “E poi, comincio a rendermi conto che è così, questa è la fine. Emotivamente mi ritrovo davanti alla tazza di caffè con un grande vuoto”confida Mondo.

Immediatamente, ha trovato online “fantastici amici”come si definiscono i fan di questo puzzle game, stupiti quanto lei, a volte increduli. Due ore dopo, il signor Becker ha pubblicato un nuovo messaggio, lasciando poco spazio ai dubbi: “Non andare a scavare!” Confermiamo che la contromarca del gufo dorato è stata portata alla luce ieri notte, contemporaneamente ad una spedizione di soluzione. » Un’intera comunità si ritrova orfana. “È come un lutto”continua Mimi, che al telefono si sorprende a sentire la sua voce spezzarsi. “Non pensavo che avrei pianto per questo… Il lato umano è fenomenale. È una comunità che non ritroveremo. »

Michel Becker, nuovo organizzatore del “gufo d’oro”, ha annunciato giovedì 3 ottobre su Discord la scoperta del nascondiglio. SCREENSHOT / DISCORD

Decine di migliaia di persone hanno cercato, per anni, di scoprire dove si trovasse il gufo reale. La storia inizia nel 1993, quando il comunicatore Régis Hauser, sotto lo pseudonimo di Max Valentin, seppellì un gufo di bronzo da qualche parte in Francia.

Server a pagamento su Minitel

Per trovarlo è necessario risolvere una serie di undici enigmi, accompagnati da illustrazioni, che pubblica in un libro. Chi riuscirà a localizzare e dissotterrare l’uccello potrà scambiarlo con il vero tesoro: un gufo d’oro, argento e diamanti, del valore stimato all’epoca in 1 milione di franchi, ovvero 150.000 euro.

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Il concetto colpisce nel segno. Molti francesi si lasciano prendere da questo gioco, al punto da sviluppare un’ossessione. “Cerco il gufo dal 1997 e occupa circa l’80% del mio tempo libero”dice Tina Delly, il cui vero nome è Christine Garin, fondatrice dell’Associazione Ufficiale dei Gufi (AOC). Quando iniziò non c’era Internet: si chiudeva per ore nelle biblioteche e si collegava a Minitel, dove Max Valentin, il creatore del gioco, aveva aperto un server a pagamento. Al 3615 MAXVAL ha risposto alle domande. Nel corso degli anni il personaggio è diventato una sorta di mito, ogni sua affermazione, spesso ambigua, è stata registrata e sviscerata dai “gufi”.

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