Le milizie filo-iraniane in Iraq hanno deciso di sospendere le loro operazioni contro Israele. Lo ha detto domenica un alto funzionario della milizia “Noujaba” in un'intervista al quotidiano libanese Al-Akhbarche esiste un accordo tra le milizie filo-iraniane in Iraq e il primo ministro iracheno, Mohammed Chia al-Soudani, per fermare le operazioni militari contro Israele condotte a sostegno di Hamas e della Striscia di Gaza.
La milizia “Noujaba” è in realtà un’organizzazione ombrello che riunisce circa 40 milizie sciite e diverse milizie minoritarie turkmene, assire e yazide, per un totale di circa 150.000 combattenti.
La fonte del quotidiano libanese, affiliato a Hezbollah e all'“asse della resistenza”, ha aggiunto che le milizie sciite hanno deciso di non intervenire nella questione siriana e di seguire a distanza l'evolversi della situazione. Si tratta di valutare l'orientamento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, e la sua politica nei confronti del Medio Oriente, in particolare nei confronti dell'Iran.
Nel frattempo, Kazem al-Fartousi, portavoce della milizia filo-iraniana “Brigate Sayyid al-Shuhada”, ha detto che gli attacchi contro Israele sono stati “sospesi ma non fermati”. In un'intervista al canale iracheno Dijla ha spiegato che i colpi contro Israele dipendono dalla guerra in Libano, che la sua organizzazione aveva annunciato in anticipo che ne sarebbero condizionati e che se il cessate il fuoco dovesse crollare, riprenderanno a sparare.