Senegal: Facebook, WhatsApp, Twitter… bloccati nel contesto delle manifestazioni pro-Sonko

Senegal: Facebook, WhatsApp, Twitter… bloccati nel contesto delle manifestazioni pro-Sonko
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In diversi paesi del mondo i social network non sono più considerati semplici strumenti di comunicazione. Hanno la capacità di diventare potenti armi di propaganda. Questa paura condivisa dalle autorità a volte dà luogo a misure estreme in nome della sicurezza.

Dalla notte di giovedì 1 giugno, l’accesso ai social network Facebook, Twitter, WhatsApp, Youtube è stato limitato a Dakar, in Senegal e in diverse altre città del Paese. Già nel pomeriggio le popolazioni incontravano difficoltà a comunicare agevolmente su queste piattaforme. Alcuni consumatori hanno creduto nei problemi di qualità del servizio Internet da parte degli operatori di telecomunicazioni. Ma alla fine non è niente. NetBlocks, un’organizzazione di controllo della governance di Internet, ha confermato il blocco dei social media sul suo account Twitter.

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Questo blocco arriva mentre da ieri si moltiplicano gli scontri tra le forze di sicurezza e gruppi di giovani in diversi distretti di Dakar, Ziguinchor, Mbour e Kaolack. Questa situazione di conflitto è nata dopo l’annuncio, giovedì mattina, della condanna di Ousmane Sonko, presidente del partito dei Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (Pastef), a due anni di carcere per “corruzione giovanile”. Questa sentenza lo rende ineleggibile per le elezioni presidenziali del febbraio 2024. Va notato “ che Ousmane Sonko era stato processato dal 2020 per stupro e minacce di morte contro Adji Sarr ma era stato condannato per altri fatti ».

L’8 maggio, la sua eleggibilità alle elezioni presidenziali era già stata minata da una prima pena detentiva sospesa di sei mesi per diffamazione nei confronti del ministro del Turismo, Mame Mbaye Niang.

In una comunicazione, il ministro dell’Interno, Antoine Félix Abdoulaye Diome, ha giustificato le restrizioni all’accesso ai social network con la volontà di impedire “la diffusione di messaggi odiosi e sovversivi”. La sede nazionale di Pastef, in un comunicato diffuso giovedì pomeriggio, ha chiamato “il popolo senegalese” A “uscire in strada” e ha chiesto al “Forze dell’ordine ed esercito dalla sua parte”.

Bloccando l’accesso ai social network, il governo vuole evitare qualsiasi mobilitazione di Ousmane Sonko, che ha saputo utilizzare questi strumenti durante tutta la sua battaglia legale nell’affare Adji Sarr, che ha sempre presentato come un complotto del governo del presidente Macky Sall cacciarlo dalla corsa al potere.

Facebook e Twitter sono stati più volte utilizzati per raccontare le manifestazioni e le azioni sul campo dei tanti giovani impegnati per la causa di Ousmane Sonko che è anche sindaco di Ziguinchor, capoluogo della Casamance. Questi video hanno talvolta contribuito a un effetto di conflagrazione la cui ricaduta è stata la morte di persone e la distruzione di proprietà durante le manifestazioni.

Muriel Edjo

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