L’Italia riprende i trasferimenti dei migranti verso l’Albania

L’Italia riprende i trasferimenti dei migranti verso l’Albania
L’Italia riprende i trasferimenti dei migranti verso l’Albania
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Dopo una pausa di oltre due mesi, 49 persone sono state inviate nei controversi centri per richiedenti asilo in Albania.

L’Italia ha ripreso questa domenica, 26 gennaio, il trasferimento dei migranti nei suoi controversi centri per richiedenti asilo in Albania inviando 49 persone, dopo una pausa di oltre due mesi, ha annunciato il Ministero dell’Interno. “Dopo gli accertamenti per l’esame delle condizioni delle persone intercettate, 49 cittadini stranieri sono stati imbarcati sulla nave Cassiopea per essere trasferiti nei centri in Albania, dove si svolgeranno le procedure di accoglienza, trattenimento ed esame particolare per ciascun caso”Lo afferma un comunicato del ministero.

Il Ministero accoglie con favore anche il fatto che altre 53 persone abbiano presentato il passaporto per evitare il trasferimento in Albania. Ciò accelera la procedura di identificazione ed esame dei loro casi, aumentando così “La possibilità di rimpatriare chi non ha diritto di restare” Nell’Unione Europea, secondo il comunicato stampa. Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha firmato un accordo con il suo omologo albanese, Edi Rama, nel novembre 2023, per aprire due centri in Albania, gestiti da Roma, per curare i casi di alcune persone salvate dall’Italia nel Mediterraneo centrale.

Trasferimenti bloccati dai giudici

I centri sono diventati operativi nell’ottobre del 2024, ma i giudici italiani hanno respinto la detenzione dei primi due gruppi di uomini che vi erano stati trasferiti, e che sono stati quindi riportati nella penisola. I giudici avevano citato una recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE), che ora deve riesaminare la questione, ma nel frattempo i trasferimenti erano cessati.

L’Italia ha stilato un elenco dei cosiddetti paesi “Sicuro” E le richieste di asilo di persone provenienti da questi paesi vengono trattate in maniera accelerata, solo gli uomini provenienti da questi paesi possono essere portati nei centri albanesi. I giudici che hanno bloccato il primo trasferimento di richiedenti asilo hanno invocato lo stop della CGUE affermando che gli Stati membri dell’UE possono designare solo i paesi nel loro insieme e non solo le parti.

L’elenco inizialmente proposto dal governo italiano comprendeva paesi, alcune regioni dei quali non potevano essere considerate sicure. Il governo di Giorgia Meloni ha reagito adottando una legge che riduce la lista dei Paesi sicuri a 19 Paesi (invece di 22), garantendo che tutte le aree di questi Paesi siano sicure. Ma i giudici hanno poi rilasciato un secondo gruppo di richiedenti asilo trasferiti, ritenendo che volessero ottenere chiarimenti dalla CGUE che dovrebbe tenere una prima udienza a febbraio, secondo i media italiani.

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