(AOF) – Kering ha concluso venerdì scorso in testa alla classifica CAC 40 con Pernod Ricard. Il gruppo del lusso e gli altri valori del settore hanno brillato sulla scia dei risultati rassicuranti di Burberry. Nel terzo trimestre il gruppo britannico del lusso ha riportato un calo delle vendite comparabili inferiore alle attese. Ha approfittato della forte domanda durante le festività natalizie, soprattutto negli Stati Uniti. Nella regione “Americas”, le vendite sono aumentate del 4%, stimolate dalla spesa locale, contro un calo del 18% nel secondo trimestre.
AOF – Scopri di più
Scopri di più su Kering
Punti chiave
-Gruppo di lusso nato nel 1963, proprietario dei marchi Balanciaga, Bottega Veneta, Gucci o Yves-Laurent;
– fatturato pari a 19,6 miliardi di euro realizzato per il 35% in Asia-Pacifico, 7% in Giappone, 28% in Europa e 23% in Nord America;
– modello di business del lusso “pure player”, basato sulla crescita organica ma superiore a quella dei mercati attraverso l’autonomia creativa delle maison e le partnership strategiche;
-Capitale controllato al 42,2% (quasi il 59% dei diritti di voto) dalla holding artemis della famiglia fondatrice, François-Henri Pinault presidente e generale del consiglio di amministrazione composto da 13 membri e Jean-François Palus direttore generale aggiunto;
Sfide
– Agilità del modello di business:
– messa in comune di piattaforme e funzioni di supporto al servizio delle case,
– incremento dell’integrazione delle componenti della catena del valore,
– Creazione di competenze trasversali – Kering Eyewear e Kering Beauty
– Padroneggiare la distribuzione, attraverso logistica, e-commerce e rete di negozi con focus su tre attività: – YSL: raddoppio delle vendite e del margine operativo del + 33% entro il 2030; – GUCCI: ricavi a 35 miliardi di euro e margine operativo del +41%,; – occhialeria: ricavi pari a 2 miliardi di euro e margine operativo pari al +15%,; – Reattività al calo delle vendite – formazione della rete Wholesale;
– Strategia ambientale 2025 “Cura per il pianeta”:
– Riduzione del 50% delle emissioni di CO2 del gruppo,
– Riduzione degli impatti della catena di fornitura (emissioni di CO2, inquinamento dell’aria e dell’acqua, produzione di rifiuti e uso del suolo, ecc.),
– “Indice di sviluppo sostenibile dei fornitori” e tracciabilità del benessere animale e dell’uso di sostanze chimiche,
– Materials Innovation Lab (MIL) dedicato a orologi e gioielli, tessuti e tessili,
– Compensazione delle emissioni di CO2 sostenendo la biodiversità e il Fondo per il clima naturale;
– Ingresso del 30% nel capitale dell’italiana Valentino, con opzione di acquisizione totale nel 2030;
– valutazione sana: 16 miliardi di euro di patrimonio netto, 4,1 miliardi di euro di disponibilità e debito netto di 8,5 miliardi di euro.
Sfida
–
Forte dipendenza da Gucci, 1° contributore al risultato, da qui i timori degli investitori sul calo delle vendite, saliti a 3
th
trimestre, soprattutto in Cina e Nord America;
– Risposta dei clienti alle collezioni del nuovo direttore artistico di Gucci, Sabato de Sarno;
– Domande sull’adeguatezza dell’offerta al pubblico – per le linee permanenti che presentano pieghe o stabilità (escluse Bottega Veneta, Boucheron o Pomelloto) – nonché sulla distribuzione, reti pulite che risiedono meglio degli “Ingrossi”;
– Dopo un calo del reddito del 12% a fine settembre (-16% al 3
th
trimestre), obiettivo finanziario di un calo del 30% dell’utile operativo nel 2
nd
Semestre, un importo di 2,6 miliardi di dollari nel corso dell’anno finanziario;
– Dividendo 2023 di € 14, previo versamento di € 4,5.