“Non ci schiaccerai. »» Giovedì scorso un’auto ha ferito gravemente uno studente, dopo essersi lanciata sulla folla radunata a Belgrado, come ogni giorno alle 11,52 in onore delle quindici vittime del crollo della tettoia della stazione di Novi Sad, il 1° novembre. è stato arrestato, ma questo atto di violenza ha ulteriormente ampliato la mobilitazione, mentre gli studenti sono già stati aggrediti da “sconosciuti”, talvolta incappucciati.
Il giorno successivo, diverse decine di migliaia di persone si sono radunate presso la televisione nazionale RTS, chiedendo in nome del “diritto alla conoscenza” – lo slogan deviato dell’emittente pubblica – un trattamento finalmente obiettivo della rivolta che continua ad estendersi. I portavoce degli studenti hanno ricordato le loro affermazioni: pubblicazione di tutti i documenti riguardanti la ristrutturazione della stazione di Novi Sad, intrisa di pesanti sospetti di corruzione, identificazione di tutti gli autori di atti di violenza, dimissioni del governo. La folla ha risposto cantando gli slogan del giorno: “La corruzione uccide, sciopero generale!” »»
La paura cambia campo
Da lunedì, inizio del secondo semestre della scuola secondaria, gli insegnanti hanno scioperato. Il presidente del sindacato degli insegnanti indipendenti, Dušan Kokot, assicura di sì “Non c’è città della Serbia che resti fuori dal movimento”. Spiega che gli insegnanti si stanno mobilitando sia in solidarietà con gli studenti che per le proprie rivendicazioni, chiedendo migliori condizioni di lavoro. Dušan Kokot spazza via dalle mani gli aumenti salariali proposti dal governo “Regali completi”garantire che gli insegnanti litigassero “Per l’interesse generale”.
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