Abbiamo il diritto di rallegrarci per la morte di qualcuno? – rts.ch

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Abbiamo il diritto di rallegrarci per la morte di qualcuno? – rts.ch
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I messaggi di gioia condivisi da numerosi internauti in seguito alla morte di Jean-Marie Le Pen hanno scatenato un’ondata di critiche sui social network. È etico celebrare la morte di qualcuno? Florian Cova, ricercatore di filosofia morale, decifra le cause che spingono alcuni individui a gioire per la morte di altri.

La morte di Jean-Marie Le Pen, figura emblematica dell’estrema destra francese, ha suscitato reazioni contrastanti sulla stampa, sui social network e perfino nelle strade. Questo fenomeno solleva profonde questioni etiche sulle nostre reazioni alla morte di figure controverse.

>> Guarda l’intervista a Florian Cova:

Abbiamo il diritto di rallegrarci per la morte di qualcuno? L’intervista a Florian Cova / Notizie in video / 2 min. / ieri alle 17:06

Florian Cova, ricercatore di filosofia morale all’Università di Ginevra, analizza questo dilemma. «Gioire per la morte di qualcuno che giudichiamo cattivo è profondamente umano, legato al nostro senso di giustizia», spiega.

Tuttavia, giudicare queste reazioni è complicato. “Non possiamo sapere esattamente perché queste persone esultano, è meglio evitare di condannarle”, consiglia il ricercatore.

Nessun controllo sulle emozioni

Florian Cova sottolinea che le emozioni non sono controllabili, a differenza della loro espressione. “Possiamo discutere se queste emozioni siano moralmente buone o cattive, ma non abbiamo alcun controllo diretto su di esse”, afferma.

Mette in guardia dalle condanne affrettate: “Gioire per la morte di qualcuno che avrebbe potuto nuocere agli altri può dimostrare che si ha a cuore il bene degli altri”.

Il filosofo si interroga sulle conseguenze dell’espressione pubblica di questa gioia: “Può ciò ampliare le divisioni sociali o, al contrario, affermare valori importanti?”

Per Florian Cova, questa reazione potrebbe riflettere un desiderio di giustizia di fronte all’impunità percepita di alcune persone controverse. “La morte naturale può essere vista come una forma di giustizia”, conclude.

Garanzia Aymon et Dilon Dauti

Swiss

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