Il Consiglio della stampa del Quebec ha annullato in appello l’assoluzione inizialmente concessa La stampa e ad uno dei suoi giornalisti a seguito di una denuncia di informazione incompleta relativa ad un editoriale del marzo 2023 sul finanziamento pubblico delle aziende private di trasporto in ambulanza.
Pubblicato ieri alle 22:00
Il denunciante, Maxime Séguin, ha criticato Philippe Mercure, allora editorialista, per aver diffuso informazioni inesatte e incomplete in questo testo intitolato “Ultima possibilità per le ambulanze”.
In un passaggio dell’editoriale si ricorda che “in breve, il Quebec paga il settore privato senza sapere se i soldi sono ben spesi” e che il conto “si avvicina al miliardo di dollari ogni anno”.
Tuttavia, il denunciante ha sostenuto che tale importo non rappresentava la realtà poiché comprendeva “il pubblico, il privato, il CCS [Centres de Communication Santé] e altre spese.
Nel novembre 2023 la versione online del testo è stata modificata ed è stata aggiunta una correzione alla fine dell’articolo. In questa nuova versione si precisa che “secondo il Ministero della Salute, la fattura [pour les entreprises privées] ammonta a circa 600 milioni di dollari ogni anno.
Tenuto conto di ciò, il Consiglio della Stampa ha accolto la denuncia di incompletezza delle informazioni, ma ha concesso l’assoluzione La stampa e al giornalista nella sua prima decisione. La denuncia di informazioni inesatte è stata respinta.
Assoluzione ritirata in appello
In appello, l’attore ha sostenuto che la cifra menzionata nella rettifica comprendeva ancora Urgences-santé, che non è una società privata; il che significa che, secondo lui, è sopravvalutato di circa il 20%.
La stampa ha risposto che queste erano le informazioni fornite al giornalista il 22 marzo 2023 dai rapporti con i media del Ministero della Sanità e dei Servizi Sociali del Quebec, che stimavano che circa 600 milioni fossero stati pagati a società paramediche private.
Tuttavia, il Dipartimento ha rilasciato dati ufficiali tra la pubblicazione iniziale dell’articolo e l’aggiunta della correzione, che mostrano che questa cifra è più vicina ai 500 milioni di dollari. La stampa ha sostenuto che questa cifra non era disponibile al momento della pubblicazione dell’editoriale e che la correzione si applicava alle informazioni pubblicate in quel momento. Il comitato di appello ha respinto questa interpretazione e ha ritenuto la correzione “errata”.
Per questo motivo ha ritirato l’assoluzione concessa in primo grado e ha incolpato il giornalista e La stampa per informazioni incomplete.