L’annuncio della FASFC non è passato inosservato a diversi quotidiani. A partire dal Daily Star. “Parole sagge dal paese più noioso del mondo”si legge… sulla prima pagina del giornale. Per il fotomontaggio i nostri colleghi non si sono sforzati. Hanno associato le patatine all’albero. Ciò dimostra che i cliché sono duri a morire.
Come smaltire correttamente il tuo albero di Natale ed evitare la multa
Questi non sono gli unici media britannici a prendersi gioco del Belgio. “L’albero serve solo a Natale, non a cena, avverte l’Agenzia belga per l’alimentazione”indica il Guardian. L’AFSCA aveva infatti reagito dopo la pubblicazione della città di Gand che incoraggiava i suoi abitanti a consumare il suo albero.
Anche l’agenzia di stampa francese AFP ha spiegato che Gand è diventata una delle “roccaforti degli ambientalisti”, sempre sul Guardian. Altri media d’oltremanica come The Independent o il canale di notizie Euronews hanno ripreso l’informazione.
Anche tra i nostri vicini francesi l’informazione è circolata. “Mangia il tuo albero di Natale? Le autorità belghe stanno ristrutturando la città di Gand”titolo in particolare Le Figaro.
Ancora più sorprendente è che le pubblicazioni asiatiche abbiano ripreso l’argomento. “I belgi sono ora avvisati dopo i consigli dietetici della città di Gand”inizia il South China Morning Post di Hong Kong. “Alcune cose potrebbero essere ovvie, ma per ogni evenienza…”continua. Stessa storia dal quotidiano Maeil Business della Corea del Sud e da The Peninsula del Qatar.
Infine, anche gli Stati Uniti hanno avuto voce in capitolo in quanto il prestigioso New York Times ritiene che non si debba “mangiare il proprio albero di Natale”. I media considerano Gand “una città rispettosa del clima”. Il suo corrispondente aveva ancora l’umorismo di ammettere che la situazione era un po’ divertente. “Anche se quest’anno ho comprato un albero di Natale, non ho intenzione di mangiarlo. Lo innaffierò di tanto in tanto.”questa Amelia Nierenberg. “Gli storici che conoscono la cultura del cibo contraddicono questa affermazione. Anche l’Agenzia alimentare svedese condivide il parere della FASFC”conclude il corrispondente europeo.