Franck Raviot, preparatore dei portieri della nazionale francese, difende Hugo Lloris dalle critiche che lo accompagnano da tempo per le sue difficoltà nel tirare rigori o nel tirare in porta.
Hugo Lloris (38) ha concluso la sua immensa carriera nella squadra francese con una sconfitta ai rigori. Era il 18 dicembre 2022 durante la memorabile finale dei Mondiali persa dalla Francia contro l’Argentina (3-3, 4 tab 2). Quel giorno, il capitano dei Blues – che pochi giorni dopo aveva annunciato il suo ritiro dalla nazionale – non aveva deviato nessun tentativo dell’argentino e aveva in qualche modo rilanciato le critiche sulle sue difficoltà nell’essere decisivo nell’esercizio.
“So quanto tempo Hugo passava davanti agli schermi a decodificare, decifrare”
Poco più di due anni dopo, Franck Raviot, preparatore dei portieri della Francia, difendeva l’ex Lionese. “Mi dà fastidio quando le persone parlano e non sanno”, lamenta nel podcast The Voice of the Guardians. «Mi dà molto fastidio perché non è goffaggine, è disonestà fuori luogo. Leggo perché leggo e mi informo molto».
“So cosa abbiamo fatto”, si difende. “Conosco il tempo che abbiamo trascorso, so il tempo che gli analisti video hanno trascorso a volte a tarda notte, so cosa abbiamo messo in atto con Hugo, so il tempo che Hugo ha trascorso davanti agli schermi a decodificare, decifrare, annotare. A volte, quando facciamo tutto e va bene, siamo i più felici. A volte, quando facciamo tutto e non va come avremmo voluto, siamo i più felici infelice.”
Pochi giorni dopo la crudele sconfitta dei Blues nella finale della Coppa del Mondo, l’attuale portiere del Los Angeles FC ha ammesso di non essersi trovato a suo agio durante la sua carriera durante i rigori.
“In generale, non ho avuto molto successo in carriera in questo esercizio (non ha parato nessuno dei nove rigori subiti contro la Svizzera a Euro 2021 e l’Argentina ai Mondiali 2022, ndr), continua Questo non mi ha impedito di parare rigori importanti, e ho vinto alcuni calci di rigore, ma ne ho anche persi molti hanno più successo di altri. In effetti, ci sono cose che non so fare giocando stupidamente allo scopo, destabilizzando apparentemente l’avversario giocando con il limite, non so come farlo. Sono troppo razionale, troppo onesto per arrivare a quel livello. Non so come vincere in quel modo, anche se non volevo nemmeno perdere in quel modo…”