“Nessuno merita più di lei” il Premio Nobel per la Pace: una donna britannica ha lanciato una petizione affinché Gisèle Pelicot riceva il prestigioso premio, un testo firmato da migliaia di persone solo giovedì. “È difficile immaginare una forma di violenza che rappresenti una sfida alla pace più grande della violenza sessuale”scrive l’autrice Catherine Mayer per presentare questa petizione.
Lo ha lanciato in inglese sul sito Change.org il 20 dicembre, il giorno dopo la fine del processo di impatto globale contro l’ex marito di Gisèle Pelicot e i suoi 50 coimputati. La petizione è apparsa mercoledì in francese sul sito. È stato firmato da più di 35.000 persone. “Nessuno merita il Premio Nobel per la Pace più di Gisèle Pelicot”stima Catherine Mayer nella petizione. “È ora di garantire che il comitato Nobel e le poche persone autorizzate a nominare agiscano”.
Catherine Mayer è stata la co-fondatrice del partito Women’s Equality (WE), che si batteva per una maggiore uguaglianza tra i sessi prima del suo scioglimento l’anno scorso. Ha lavorato come giornalista ed è anche autrice di diversi libri, tra cui una biografia di Carlo, allora Principe di Galles, nel 2015 («Carlo: il cuore di un re»). “Sono felice che così tante persone abbiano firmato e spero che molte altre lo facciano”ha commentato all’AFP Catherine Mayer.
“Superare i miti sulla violenza sessuale”
“Prendendo la decisione di rendere pubblica la sua identità e la sua storia, Gisèle Pelicot ha permesso di superare i miti sulla violenza sessuale che è sistemica ed endemica, una guerra contro le donne e le ragazze”ha aggiunto, spiegando di aver lanciato la petizione “per rafforzare questo messaggio”. Gisèle Pelicot è diventata un’icona per il suo coraggio di fronte ai suoi stupratori.
È stata sedata con ansiolitici dal marito e violentata nel sonno per dieci anni da lui e da dozzine di uomini da lui invitati. Rifiutandosi di tenere i dibattiti a porte chiuse, questa settantenne ha inserito il caso dello stupro di Mazan nell’elenco dei processi più importanti nella storia del femminismo. Il tribunale ha condannato l’ex marito di Gisèle Pelicot al massimo della pena, ovvero a 20 anni di reclusione penale, e ha dichiarato colpevoli tutti i suoi coimputati. Tra questi ultimi, diversi hanno fatto appello alla loro condanna.