Jean-Luc Mélenchon deplora “il piatto di lenticchie” servito ai socialisti ricevuti a Bercy

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Il leader della insoumise denuncia l’atteggiamento del PS che ha scelto di negoziare con il governo di François Bayrou sul bilancio.

Pubblicato il 01/06/2025 19:14

Aggiornato il 01/06/2025 19:23

Tempo di lettura: 1 minuto

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Jean-Luc Mélenchon, 21 novembre 2024 presso il municipio del 20° arrondissement di Parigi, in occasione del 25° anniversario dell’Inter-LGBT. (CAMBIARE MARTIN/SIPA)

Anno nuovo, ma vecchie tensioni. Jean-Luc Mélenchon, come nel 2024, ha deplorato le discussioni tra il Partito socialista e il governo sul bilancio, lunedì 6 gennaio. “La negoziazione del PS con il governo Macron-Bayrou è di sua esclusiva responsabilità”scrive il fondatore de La France insoumise su Conti pubblici sul bilancio 2025. Un incontro che non piace alla LFI, con la quale il PS ha formato la coalizione del Nuovo Fronte Popolare per le elezioni legislative del giugno 2024, insieme ad ambientalisti e comunisti.

“L’NFP non è stato né informato né contattato in anticipo. LFI non si preoccuperà quindi del piatto di lenticchie servito a Olivier Faure. Gli Insoumi non si impegnano nella non censura negoziata dal PS”ha aggiunto Jean-Luc Mélenchon. Anche il coordinatore di La France insoumise, Manuel Bompard, ha reagito su X: “Olivier Faure, svegliati: il Nuovo Fronte Popolare è stato formato per offrire un’alternativa al macronismo. Non per garantirne la continuità”.

Al termine dell’intervista di quasi due ore a Bercy, Olivier Faure ha avvertito: “Lunedì si è svolta una riunione che speriamo possa essere utile, ma abbiamo ricordato (…) che non eravamo pronti a venderci e che se non ci fossero state concessioni notevoli per i francesi e i francesi, eravamo pronti di nuovo a prendere le nostre responsabilità, anche attraverso la censura”.

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