Nessuno può prevedere come sarà la campagna agricola quest’anno e, di conseguenza, la situazione del gregge di pecore, mentre la festa di Eid Al Adha si avvicina rapidamente. Agricoltori, professionisti e cittadini marocchini in generale si pongono domande, sperando che le piogge benefiche migliorino la situazione.
Nell’edizione di lunedì 6 gennaio, il quotidiano in lingua araba Al Ahdath sottolinea che l’economia marocchina, già indebolita dalla persistente siccità degli ultimi anni, ne sta subendo le ripercussioni, in particolare con un rallentamento della crescita.
Certamente il governo ha adottato diverse misure per cercare di contenere gli effetti dannosi della siccità sui prezzi, in particolare quelli delle carni rosse, la cui risalita non sembra arrestarsi. Tuttavia, l’importazione di pecore non ha avuto l’effetto desiderato di ridurre i prezzi.
Questa situazione è aggravata dal fatto che, ogni anno, sono necessari più di 3 milioni di capi di bestiame per il sacrificio di Eid Al Adha. Oltre alla siccità, questa domanda ha contribuito a una significativa riduzione del bestiame nazionale.
L’importazione di bestiame per soddisfare questa richiesta religiosa si è rivelata inefficace. Il ministro del Bilancio, Fouzi Lekjaa, ha ricordato che queste importazioni non hanno portato alcun beneficio alle famiglie povere, né alla stabilizzazione o alla riduzione dei prezzi. Al contrario, la speculazione ha peggiorato la situazione.
Diventa oggi fondamentale individuare soluzioni adeguate per porre fine a questi impatti sociali ed economici che si ripetono ogni anno.
Il ruolo degli ulema è fondamentale per sensibilizzare i cittadini. È importante spiegare, ad esempio, che il Profeta (PBUH) macellò due pecore: una per sé e la sua famiglia, l’altra per i poveri della sua comunità. Inoltre, il califfo Omar aveva deciso di abbandonare questo rito. Questa Sunnah può essere una base per ridurre gli impatti economici di un rito religioso che non è un obbligo.
La difficile situazione climatica che attraversa attualmente il Marocco, l’erosione del bestiame e l’impennata dei prezzi, nonostante gli inutili sforzi del governo, richiedono l’adozione di misure urgenti per salvaguardare le risorse nazionali. In questo contesto, sarebbe opportuno ribadire le decisioni prese nel 1981 e nel 1996 e annullare per quest’anno il rito del sacrificio di Eid Al Adha.