Calais è risorto!
Orfana del CRUFC, finalista della Coupe de France del 2000 e liquidata nel 2017, la città più popolosa del Pas-de-Calais vaga da tempo nel deserto. Guerra di ego, battute d'arresto finanziarie, passato tanto commovente quanto ingombrante… Il fiume lungo e tranquillo è pieno di meandri e la fine del tunnel non è per domani. Ma questo sabato sera, nella 32esima finale della Vecchia Signora contro lo Strasburgo (0-3), il Racing Club de Calais (nato dalla fusione di due club della Cité des Six Bourgeois) ha riportato la speranza. Il calcio, su questo pezzo di terra della Costa d'Opale, è ancora nel dizionario.
Liam Rosenior probabilmente non ha, nella sua biblioteca, volumi che raccontano la storia di Calais. Né il ricordo che tra il 1347 e il 1558 – fino alla liberazione della città portuale da parte di Enrico II – i suoi antenati britannici avevano fatto di quest’angolo di Francia un territorio acquisito dalla perfida Albione. Ma il tecnico dello Strasburgo, londinese in fondo, lo sa”
la magia della tazzina
» – espressione che ha pronunciato sabato sera, nei labirinti dello Stade de l'Epopée – aveva percorso i 32 chilometri che separano le scogliere di Dover dalla spiaggia di Calais. “
Penso che anche tu abbia questa formula qui,
disse il giovane quarantenne.
Calais ha mostrato una grande immagine del calcio in termini di carattere, atteggiamento e ci ha dato del filo da torcere. Alla fine del primo periodo cominciavamo a diventare tesi e fortunatamente Karl-Johan
(Johnsson)
ha fatto questo salvataggio molto bello
. »
È stato in questo momento, quando il dubbio e l'emozione di una serata di coppa cominciavano ad aleggiare nel cielo di Calais in mezzo a folate di vento che avrebbero disorientato un gabbiano, che il portiere alsaziano si è rilassato (0-0, 39
e
). «
Se diamo questo rigore, il risultato non è lo stesso
ha ripetuto Olivier Laridon, allenatore del Racing Club de Calais (N3).
Ma non lo sapremo mai
. » Al rientro dagli spogliatoi, Andrey Santos su corner (0-1, 57
e
) poi Sékou Mara due volte (0-2, 73
e
; 0-3, 89
e
) alla fine li hanno estratti da una rete di trappole nonostante la differenza di quattro divisioni. Dopo aver salutato la sua famiglia nelle sale VIP della zona di Calais, Olivier Laridon ha inviato un ultimo sentimento: “
Abbiamo reso felici le persone, credo.
»…
A Calais, di Florent Caffery per SOFOOT.com
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