Famara Ibrahima Cissé, presidente dell’ACSIF, è stata ospite della trasmissione mattutina “Salam Senegal” sulla RSI. Ha parlato della lotta che sta portando avanti contro alcune pratiche bancarie in Senegal, sottolineando che il tasso bancario rimane basso, in parte a causa di queste pratiche e di alcuni aspetti culturali. “Nella nostra cultura è consuetudine tenere i soldi a casa invece di depositarli in banca. Di fronte a questa situazione, abbiamo deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione per incoraggiare le persone a rivolgersi alle banche”, ha dichiarato.
Tuttavia, precisa: “Non siamo contrari alle banche, perché hanno un ruolo cruciale da svolgere nella riduzione degli squilibri sociali. D’altro canto critichiamo alcune delle loro pratiche in Senegal. » Attualmente il Paese conta 34 banche e 4 istituti finanziari, la maggior parte dei quali esteri. Secondo Ibrahima Cissé ciò rappresenta un rischio per la sovranità economica del Paese, sostenendo che “affidare i nostri soldi a queste banche potrebbe facilitare azioni dannose per la nostra economia”. Aggiunge che “queste banche finanziano aziende che creano posti di lavoro, ma è pericoloso lasciare questo potere nelle mani di entità straniere. Inoltre, la maggior parte delle banche presenti in Senegal sembra essere più interessata al profitto commerciale che allo sviluppo economico del Paese. »
Con l’obiettivo di aumentare il tasso bancario, resta consapevole della necessità di una migliore educazione finanziaria della popolazione, soprattutto alla luce del problema dei numerosi conti dormienti. Per affrontare questi problemi, il presidente dell’ACSIF chiede allo Stato del Senegal di creare banche nazionali e di incoraggiare gli imprenditori senegalesi a investire nel settore bancario, che ritiene altamente produttivo. Ibrahima Cissé sottolinea anche la sfida della mobilità bancaria, menzionando gli alti costi associati al cambio di banca, come le commissioni per il certificato di impegno o non impegno.
Per lui è urgente stabilire leggi di tutela dei clienti, simili a quelle esistenti in altri Paesi: “Chiediamo la creazione di una legislazione sul sovraindebitamento, l’istituzione di una commissione per combattere il sovraindebitamento, ma anche l’adozione delle leggi che regolano il periodo di grazia e il periodo di feedback. Inoltre, è fondamentale introdurre un fondo per coprire le spese legali. »
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